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Terminator: Genisys

Creato il 13 luglio 2015 da Misterjamesford
Terminator: GenisysRegia: Alan TaylorOrigine: USAAnno: 2015Durata: 126'
La trama (con parole mie): al termine dell'ennesimo scontro con Skynet nel futuro dominato dalle macchine, John Connor spedisce nel passato, e precisamente nell'ottantaquattro, Kyle Reese, con il compito di proteggere sua madre Sarah dall'assalto del T-800 inviato dal nemico per ucciderla.Poco prima che la macchina per il "salto" sia messa in funzione, però, Kyle vede John attaccato da un Terminator, piombando nell'anno della sua missione senza sapere cosa ne è stato del suo mentore: peccato che, oltre a questo dubbio, il soldato del futuro dovrà fare fronte alle differenze con la Storia per come la conosce.Sarah Connor, infatti, non è l'indifesa cameriera che è stato mandato a proteggere, bensì una combattente già formata dopo essere stata cresciuta da un T-800 che chiama papà e che l'ha cresciuta prendendosene cura, e che il Terminator che avrebbe dovuto fermare è stato appena distrutto proprio dall'insolita squadra "genitore/figlia".Quello che Reese scoprirà, inoltre, grazie alle visioni avute nel corso del salto temporale, è che esiste un modo per fermare Skynet definitivamente saltando di nuovo avanti fino al duemiladiciassette.Unico problema: a tentare di impedire la riuscita del piano potrebbe essere addirittura John Connor.
Terminator: Genisys
Nonostante il tempo continui inesorabilmente a passare, o forse proprio per questo, ogni giorno che passa finisco per ringraziare di essere cresciuto, come appassionato di Cinema, negli anni ottanta: il tanto discusso decennio in questione, infatti, come e più di ogni altro, ha alimentato la meraviglia e l'ingeuità del lato naif della settima arte, creando miti e sottogeneri spesso e volentieri bistrattati dalla critica alta in grado, paradossalmente, di rappresentare un certo spirito del grande schermo anche meglio dei loro colleghi più blasonati.
Nel corso delle ultime stagioni, poi, accanto ai tentativi spesso maldestri degli autori di oggi di creare nuovi miti e cult, o riciclare attraverso inutili remake e reboot, gli eroi della mia infanzia - i vari Stallone, Van Damme e per l'appunto Schwarzenegger - hanno avuto la sfrontatezza, l'ironia ed il coraggio di riportare in qualche modo in auge quegli anni filtrandoli attraverso l'idea che anche loro, che parevano invincibili ed inossidabili, stanno invecchiando, quasi volessero prepararci con il sorriso al giorno in cui saranno solo ricordi gettati come sassi nel grande fiume del Tempo.
E senza la possibilità di viaggiarci attraverso se non con il Cinema.
"Vecchio, non obsoleto", è infatti il mantra che il mitico Arnold sfodera per tutta la durata di questo giocattolone che, con Julez, ci siamo goduti come, nelle scorse settimane e mesi, era già capitato con Jurassic World o Fast 7, o come è accaduto con Kung Fury - del quale parlerò a breve -: come se gli anni ottanta fossero tornati, e ad un tempo, con il sorriso e l'ironia ci dicano che, in realtà, sono finiti, e purtroppo non torneranno più.
Terminator: Genisys, con tutti i suoi limiti e le critiche che gli pioveranno addosso da parte dei radical di tutto il globo, è stata una goduriosa festa fatta di effettoni, viaggi nel tempo, sparatorie, battute spassose ed omaggi a quelli che, di fatto, restano gli unici, grandi capitoli - parlo dell'originale e di Judgment Day, ovviamente - di un franchise che quest'ultimo Genisys non pretende di portare avanti stancamente - come fu per il terzo - o riavviare con pretese autoriali - Salvation -, ma semplicemente omaggiare intrattenendo il pubblico nel miglior modo possibile, con un ritmo sostenuto, personaggi che funzionano - Emilia Clarke, che non avrei mai e poi mai visto nel ruolo di Sarah Connor, riesce a rendere molto bene una versione più "young" ma non per questo meno combattiva della stessa, Jason Clarke è un inquietante John Connor, Schwarzy spacca e gigioneggia alla grandissima, e forse l'unico non completamente convincente è il Kyle Reese di Jai Courtney, che non ho mai apprezzato particolarmente neppure ai tempi di Spartacus -, citazioni non invasive ed un'atmosfera che pare, più che perdere tempo in giri di parole, gridare in faccia all'audience di non cercare troppi peli nell'uovo, ma di prendere lo stesso e spararselo crudo neanche fosse il concentrato beverone di Rocky prima dell'allenamento all'alba.
Senza dubbio, in quel caso, cavalcherete attraverso il Tempo, i suoi paradossi e gli affari di Uomini e Robots al vostro meglio, tornando bambini e nel cuore di quei magici eighties come se malvagi cyborg venuti dallo spazio potessero davvero arrivare con le peggiori intenzioni, ed un eroe solitario - in questo caso, addirittura due - tornassero indietro pronti a dare tutto, ma proprio tutto, per farvi portare a casa la pelle.
E ancora meglio, sarà come se fosse la prima volta, il futuro non fosse già scritto e neppure lo scorrere dei minuti che conduce al finale - del film, della saga, della vita - potesse farci nulla: perchè certe cose, per quanto vecchie, non saranno mai e poi mai obsolete.
Come Terminator, Arnold Schwarzenegger, gli anni ottanta, i popcorn movies che appena terminati si ha subito voglia di ricominciare a vedere.
Come il Cinema.
E la sua meraviglia.
MrFord
"Good times, bad times, you know I had my share;
when my woman left home for a brown eyed man,
well, I still don't seem to care."
Led Zeppelin - "Good times bad times" -

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