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Terrorismo internazionale e terrorismo istituzionale!

Creato il 27 febbraio 2015 da Patuasia

Assistere impotenti al saccheggio della Storia fa male. Vero dolore fisico. Una botta in testa che stordisce e fa soffrire. L’ignoranza barbara dei terroristi non si ferma davanti alle vite umane e all’identità di un popolo (compreso il loro) che è fatta appunto di Storia. Quante volte abbiamo detto e sentito che il passato è fondamentale per capire il presente e preparare il futuro? Tantissime volte. Quasi una cantilena che rischia di diventare noia, eppure è così: l’insieme di ieri è la Storia di oggi. Cancellare la Storia significa ricominciare senza bagaglio: il passato non serve perché non c’è niente da capire. Non si deve capire, ma subire. E questa affermazione che racchiude in sé una politica ben precisa, la troviamo anche qui, nella civilissima società occidentale. Anche in Valle d’Aosta. La scarsa cura complessiva verso i Beni culturali, l’atto vandalico perpretato contro la Porta Pretoria ed eseguito dal terrorismo istituzionale locale, hanno ucciso pezzi della nostra Storia e quindi della nostra identità. Sembra esagerato ciò che scrivo, ma se fate attenzione non è così paradossale. Si tratta di modalità differenti e meno gravi in quanto è possibile porvi rimedio, ma il risultato finale non è poi così diverso. 

Aosta, grazie al numero dei monumenti che la Storia ha conservato per noi, viene considerata una Piccola Roma. Sembra che l’appellativo dia fastidio. Negli ultimi anni chi è succeduto al Governo non era nativo del capoluogo e sappiamo bene che per la legge dei campanili bastano pochi chilometri per sentirsi estranei. I presidenti e gli ammnistratori, in larga maggioranza, si sono sempre sentiti estranei alla città. Così distanti da non aver mai intrapreso la strada per capire la sua natura e le sue potenzialità. Città turistica? Di servizi? Di cultura?… Parole tante nei fatti un obbrobrio sempre più deprimente. Terreno di caccia, ecco cosa è Aosta! Una parte di una riserva più grande. Il vandalismo istituzionale, effettuato nella “Restitution” della Porta Pretoria non è stato voluto con un preciso intento di valorizzazione, altrimenti le cose si sarebbero fatte in modo molto diverso e avrebbero coinvolto professionalità più consone, ma unicamente per fare un favore agli amici! E’ stato un vero e proprio saccheggio! E nei saccheggi si porta a casa il più possibile non si fanno domande. Nessuno ha domandato cosa ne pensasse la popolazione. Nessuno ha sollevato dei dibattiti. Giusto la comunicazione doverosa per legge. Ci hanno rapinato di un pezzo di Storia e lasciato la desolazione di un niente. Il cuore della Fiera di sant’Orso lanciato in pasto alle iene. La piazzetta delle Armi svuotata dalle chiacchiere, dalla musica, dagli incontri. I terroristi con lauto stipendio ci hanno derubato del nostro passato. Della nostra infanzia. Dei nostri ricordi. Ci hanno lasciato un buco con plastica, ferro e pietra cinese. E noi, privati giorno dopo giorno della nostra identità, neppure ci accorgiamo che stiamo diventando buchi vuoti da riempire di spazzatura.


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