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§ Terzini §

Creato il 11 giugno 2010 da Faith

Ruoli. In tutti i rapporti, a tempi alterni, a tempi variabili, si assumono dei ruoli, meglio, delle funzioni. A volte si è accusatori, altre volte contenitori, altre volte bambini richiedenti, altre volte adulti neganti, altre ancora pazienti e pieni di amorevole sopportazione, altre volte invece ribelli e con tanta voglia di scazzottare.

Alcuni ruoli, e alcuni incastri di ruoli producono pace e amore. E avvicinano magicamente le persone, possono persino creare le certezze nel dubbio e di vivere il dubbio come una certezza, possono persino dare la forza di affrontare le paure, il pianto e di vivere la solitudine e gli assestamenti.

Altri ruoli, invece, sono produttori di amare verità, e possono portare al dolore, possono mettere un'arma in mano a uno e procurare una ferita nell'altro senza che nessuno abbia mai impugnato un coltello e senza che lo stomaco di nessuno sia effettivamente stato infilzato da una lama. E' la relazione tra quei ruoli che quasi inevitabilmente fa apparire un coltello e fa sanguinare una ferita.

Si tende, poi, a mettersi in determinati ruoli e a cercarsi persone adatte a partecipare alla pantomima in maniera che è ridontante al nostro modo di fare. Ad esempio, io non sono certo il tipo di persona che si è trovata molto spesso con il coltello in mano. Per lo più avevo lo stomaco a brandelli e guardavo il mio carnefice con sguardo supplichevole.

C'è una cosa che è fastidiosa, nei carnefici. Che pretendono, una volta che la ferita è stata fatta e che il coltello è in mano loro, che tu  mentre con una mano sei intento a tamponare il sangue e con l'altra li applauda anche sonoramente. E' quando dicono: - Mi dà fastidio che fai la vittima - . Ma se uno è la vittima, cosa altro dovrebbe fare? Non parlo di fare la vittima in maniera manipolatoria, per richiamare le attenzioni. Parlo di una persona che resta ferita in una situazione e sta male per questo e vede con occhio turpe l'origine della sua ferita. Certo, ci si auspica che, semmai la situazione non dovesse evolvere altrimenti, prima o poi l'individuo la pianti di fare la vittima e prenda altre strade, altre relazioni e magari altri ruoli. Ma in quel momento, perchè mai dovrebbe applaudire il carnefice?

Per questo io non pretenderò di essere applaudita, semmai dovessero tirarmi la merda addosso, la respingerò, ma non pretenderò che non mi venga tirata. Per lo più, credo, che chi chieda che la merda non venga tirata, è perchè in quella merda ci vede qualcosa di vero, che può ricadergli addosso.

Già.


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