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Terzo Rapporto Nomisma 2012

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

MILANO (MF-DJ)--Le previsioni relative al 2013 e al 2014 del mercato immobiliare sono state corrette al ribasso, coerentemente con la revisione dei valori dello scenario macro-economico descritto precedentemente. Pertanto, anche per il prossimo anno si dovrebbero sperimentare flessioni di oltre quattro punti percentuali in tutti i comparti del mercato, e di oltre due punti percentuali nel 2014. Qualche lieve segno positivo si intravede nel 2015, quando avra' probabilmente fine la fase deflattiva. E' quanto emerge dal terzo rapporto Nomisma sul mercato immobiliare 2012, secondo il quale il comparto della compravendita nel secondo semestre del 2012 ha registrato un calo del 2%. Terzo Rapporto Nomisma 2012Il calo registrato nell'anno (pari in media al 4%), l'arretramento rispetto ai picchi della fase e-spansiva ha raggiunto il 12/12,5% per il settore residenziale e direzionale e il 10% per quello commerciale. Anche i canoni d'affitto seguono un andamento riflessivo non dissimile rispetto a quello dei prezzi al punto che il rendimento medio lordo annuo da locazione risulta stabile gia' da alcuni semestri. Si deve tornare indietro di 8-10 anni per ritrovare rendimenti superiori di un punto percentuale rispetto agli attuali, che risultano in media pari al 4,8% per le abi-tazioni, al 7,2% per i negozi e al 4,9% per gli uffici. Nonostante la flessione dei prezzi perduri gia' da 9-10 semestri a seconda dei comparti, si continua a regi-strare una rigidita' delle richieste iniziali che rischia di penalizzare ulteriormente le prospettive dell'intero settore. L'ampliamento degli sconti, associato all'esiguita' del calo dei valori di mercato, testimonia la sostanziale invarianza delle aspettative di realizzo dalla vendita. Secondo le stime di Nomisma la quota di erogato destinata a nuovi mutui nel 2012 potrebbe rappresentare il 93% sul totale, quando nel 2011 era stata in media del 72% e prima ancora, nel 2010, del 64%. Se fino al 2009 il dinamismo delle sostituzioni aveva in parte compensato il venir meno del sostegno bancario al settore immobiliare, negli ultimi anni la progressiva erosione di tale opzione ha finito per ampliare l'entita' della contrazione in atto a livello generale. In attesa di un provvidenziale cambiamento di strategia da parte del sistema bancario, sulla scorta dell'esperienza americana dove il sostegno al mercato dei mutui e le misure a vantaggio delle famiglie in difficolta' nei pagamenti hanno contribuito a migliorare sensibilmente le prospettive, il mercato immobiliare italiano pare fatalmente destinato a non risollevarsi dagli asfittici livelli attuali. Ancora oggi, infatti, sono ben oltre un milione le famiglie che si dicono intenzionate ad acquistare un'abitazione, quasi a testimoniare l'esistenza di un le-game che prescinde da opportunismi di carattere congiunturale, oltreche' di un enorme fabbisogno progressivamente compresso negli anni recessivi. "Sul mercato immobiliare italiano", commenta Pietro Modiano, presidente di Nomisma, "emerge un potenziale recessivo piu' di quanto rifletta la lenta erosione dei prezzi che, tuttavia, nell'ultimo quadriennio ha accumulato una discesa dei valori del 10-15%. Il nodo cruciale, pero', resta il mercato finanziario. Negli ultimi mesi non sono arrivate le notizie di distensione dal mercato del credito, che fondavano sulla speranza che gli interventi europei avessero rimosso i vincoli di liquidita' e si fossero trasferiti all'economia reale. Le erogazioni continuano a ridursi, non per effetto restrittivo dell'offerta, ma per un brusco indebolimento della domanda".FONTE MF Dow Jones - Economic Indicator 21 NOVEMBRE 2012


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