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Test Anti-Malware “Non Positivo” Per Android 4.2 Jelly Bean

Da Sicurezzadigitale

Xuxian Jiang, ricercatore dell’università statunitense della North Carolina, ha negli ultimi giorni sottoposto l’ultima versione del sistema operativo Android ad una prova di perforabilità anti-malware, attraverso la quale desiderava verificare la capacità dello stesso di individuare e rimuovere con successo i malware.

Il test in questione ha chiamato Android 4.2 Jelly Bean a fronteggiare oltre 1200 malware con l’aiuto di un tablet Nexus 10, sul mercato da fine Ottobre 2012. Solo 193 malware (poco più di 15% del totale) sono stati rilevati correttamente, molto meno di quanto fatto da altri applicativi di sicurezza (offerti da Symantec, Kaspersky, AVG, ecc. e presenti sul Play Store a pagamento o gratis) che hanno pienamente superato il 50% del totale.

Test-Anti-Malware-Non-Positivo-Per-Android-Jelly Bean

Il risultato della verifica rappresenta più di un semplice campanello d’allarme per il nuovo Android, rilasciato di recente con un aggiornamento per i supporti Nexus.

Le falle relative al sistema di verifica della versione 4.2 della piattaforma, attivata per riconoscere e bloccare le applicazioni in grado di danneggiare il dispositivo informando della cosa l’utente che può scegliere se considerare o ignorare l’avvertimento proseguendo con l’attività già iniziata, sono troppo frequenti per essere considerati come casi isolati.

La recente acquisizione di VirusTotal da parte di Google, avvenuta poco più di 3 mesi fa, sembra avere come fine ultimo quello di risolvere una volta per tutte questo genere di situazioni, cancellando le minacce di vulnerabilità che non paiono voler abbandonare il tanto bistrattato sistema Android.

Il buon senso consiglia, naturalmente, di non avventurarsi in download di applicazioni per Android da siti web “dubbi” in quanto questi ultimi rappresentano il più facile ricettacolo di infezioni per i sistemi informatici, non solo made in Google.

Molto spesso la voglia di “risparmiare” a tutti i costi, o meglio di contravvenire alle regole, porta ad effettuare download “rischiosi” di applicazioni dal costo davvero irrisorio, mettendo in questo modo a rischio un intero sistema informatico.


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