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TFF29 – Midnight in Paris – Una Parigi magica per Woody Allen

Creato il 27 novembre 2011 da Soloparolesparse

Per Emanuela Martini (ce l’ha detto durante la conferenza stampa di presentazione del Torino Film Festival) Midnight in Paris è il miglior film di Woody Allen degli ultimi dieci anni, ed obiettivamente diventa difficile darle torto.
Perchè Midnight in Paris è un affresco magico e delicatissimo, una commedia dolce e appassionata che lascia buoni sentimenti e un cuore con una piccola nuova speranza.

TFF29 – Midnight in Paris – Una Parigi magica per Woody Allen

Gil e Inez devono sposarsi ma primaorganizzano un viaggio a Parigi al seguito del padre di lei.
Le cose non vanno proprio splendidamente perchè Gil si perde nella magia della città, di cui è follemente innamorato, in particolare del periodo degli anni ’20.
Inez, da parte sua, incontra un vecchio amico al quale si dedica completamente mettendo in un angolo il marito.

Poi succede qualcosa di impensabile.
Una notte, durante una passeggiata solitaria, Gil si ritrova proprio nei suoi amati anni ’20 ed entra in contatto con una serie incredibile di personaggi: da Ernest Hemingway ai Fitzgerald (Scott e Zelda), da Luis Bunuel a Jean Cocteau, da Pablo Picasso a Man Ray, a T.S. Elliot.
E la sua vita, inevitabilmente cambia.

Allen si diverte un mondo a buttare nella mischia personaggi storici, a dargli un carattere, ad inventare storie che li riguardano a creare miti.
Il risultato è splendido perchè l’insieme funziona perfettamente e tutto si svolge sullo sfondo di una Parigi nemmeno da cartolina, direttamente da quadro.

TFF29 – Midnight in Paris – Una Parigi magica per Woody Allen

Il cast stratosferico da una bella mano a rendere il film indimenticabile.
Owen Wilson è ottimo, ma sono i piccoli camei a splendere. Incredibile Kathy Bates nel ruolo di Gertrude Stein e comicissimo Adrien Brody nei panni di Salvador Dalì.
E poi Alison Pill, Corey Stoll, una splendiderrima Marion Cotillard ed una comunque bellissima Rachel McAdams.

Non mancano piccole curiosità divertenti, su tutti il momento in cui Gil suggerisce a Bunuel il soggetto per Il fascino discreto della borghesia.

Ma è l’insieme a funzionare e arendere dolce, delicato, splendente, godibile il film.

Straordinaria la colonna sonora con ripetute incursioni di Cole Porter (che ovviamente Gil incontra) e non manca un piccolo intermezzo da commedia classica cui Allen non riesce a rinunciare ma che non sfigura.

Il finale è sorprendente e con tanto di morale.


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