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The Apartment di Billy Wilder (o il ramo della felicità)

Creato il 27 giugno 2011 da Spaceoddity
The Apartment di Billy Wilder (o il ramo della felicità)C.C. Baxter (Jack Lemmon) ha ottime possibilità di fare carriera: è sveglio, intelligente ed elastico quanto basta da prestare il suo appartamento per incontri riservati con graziose signorine sconosciute. Tutta la gerarchia dell'azienda per cui lavora "nel ramo" delle assicurazioni approfitta della disponibilità dell'uomo, finanche il Capo del personale, Jeff D. Sheldrake (Fred MacMurray). Ciccì è un tipo tranquillo, forse non proprio eccitante, ma certo non merita la fama di scapestrato dongiovanni di cui gode tra i vicini: vive solo ed è un dipendente piegato alla possibilità di una promozione, ma non è un dipendente incapace di sentire la vita. Sente eccome: per esempio l'amore per la dolce Fran (l'indimenticabile Shirley MacLaine), ma la ragazza è gelosissima della sua vita privata, tanto quanto adorabile a lavoro.
L'appartamento - questo spazio in cui appartarsi, rimanendo parte di un sistema - è la storia di frenetici inseguimenti sentimentali e lavorativi. Col suo consueto ritmo brioso, con l'estro che gli è consueto, Billy Wilder costruisce una commedia amara, di una tenerezza a tratti lacerante, aggiungendo i tristi tocchi di ben conosce la vita della grande metropoli e il senso di profonda solitudine a cui costringe. Segugi di felicità, uomini e donne sulle loro piste in questa girandola ariostesca di illusioni e disinganni, resistono a tutto tranne che ai loro sogni e perdono il senno a ogni fase lunare, ma poi la luna scompare e nessuno potrà trovare quel bene e quel sogno.
Recitato come sempre magnificamente, The Apartment (1960) è un film che è gioia vedere e rivedere. Nonostante le occasioni di malinconia e di tristezza (che lega questo titolo a The Fortune Cookie, sempre con Jack Lemmon), si resta incantati dalla maestria di un maestro che ha pochi eguali nel fare del cinema uno spettacolo d'intrattenimento garbatissimo e pieno d'intelligenza. La capacità di Billy Wilder di raccontare storie è straordinaria: il regista e sceneggiatore non si sofferma mai su una dimensione intimistica o su una mera biografia. The Apartment di Billy Wilder (o il ramo della felicità)I suoi film si avvalgono di una drammaturgia plurale, di storie che si incontrano e danno uno spaccato di un mondo intero, soprattutto in un caso come questo, dove uno spazio ridotto accoglie le avventure effimere di tante persone alla ricerca di qualche modo per appagarsi.
Gratificarsi, non vivere. La semplicità un po' sognante di C.C. e Fran in questo mondo in bianco e nero per grazia più che per necessità tecnica ha dell'incredibile e dell'ingenuo, ma rappresenta un toccasana nel cinismo di un'azienda enorme, dispersiva, dove la statistica e i dati si sostituiscono alla narrativa delle singole, dolorose vite. Non so quanto Billy Wilder volesse rappresentare uno spaccato di una società in crisi: quando vedo i suoi film, ho sempre l'impressione di storie così attuali e, a loro modo, vere, che di necessità restituiscono la realtà a cui fanno riferimento. Questi non sono film-denuncia, ma denunciano un costume; non sono film psicologici, ma ci restituiscono delle anime nel ramo della vita, ciascuno con la parte che gli spetta.

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