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THE ARTIST (FRANCIA, 2011) di Michel Hazanavicius

Creato il 24 dicembre 2011 da Kelvin
THE ARTIST  (FRANCIA, 2011) di Michel HazanaviciusForse sarà un caso, ma certo è singolare che i film più belli di questa stagione abbiano tutti una caratteristica in comune: quella di portare sullo schermo storie universali, assolute, senza tempo, che potrebbero funzionare a qualunque latitudine e in ogni occasione. Si è cominciato con il Faust di Sokurov, opera monumentale e totalizzante sulle debolezze umane, ambientata in un'epoca indefinita e spiaccicata su uno schermo verdastro e anacronistico. Abbiamo visto poi Miracolo a Le Havre di Kaurismaki, gioiellino senza età, virato in colori pastello e capace di circuirci con la disarmante dolcezza dei suoi stralunati protagonisti, veri e propri 'alieni' in un mondo che si ostina a respingere la purezza d'animo...

THE ARTIST  (FRANCIA, 2011) di Michel Hazanavicius

Jean Dujardin e Bérénice Bejo

E ora è arrivato il momento di The Artist, film che chiude inconsapevolmente questa prima 'trilogia' di capolavori, candidandosi a diventare l'evento cinematografico dell'anno. Ci voleva coraggio infatti a girare OGGI, nell'era del 3D e dell'alta definizione, una pellicola MUTA (!) dichiaratamente omaggiante il cinema degli albori, fotografata in un folgorante bianco e nero 'sporco' d'annata. E' chiaro che il rischio più alto in un film del genere è sempre quello di realizzare un'opera smaccatamente di nicchia, un giochino per cinefili, velleitaria e ruffiana,  per non dire presuntuosa. E invece The Artist, lo diciamo subito, è un film 'meraviglioso', nel senso letterale del termine, che stupisce lo spettatore non tanto per le sue caratteristiche tecniche ma per la capacità di 'colpirlo al cuore' utilizzando le armi primordiali della Settima Arte, vale a dire una regia semplicemente 'perfetta', una sceneggiatura coi fiocchi, due attori (immensi) in stato di grazia e, soprattutto, una bella Storia (con la 'S' maiuscola), capace di toccare le corde sensibili di chi guarda con semplicità e garbo.

THE ARTIST  (FRANCIA, 2011) di Michel Hazanavicius

Penelope Ann Miller

Storia che, a scanso di equivoci, non è certo originale: The Artist si ispira dichiaratamente alla vita di Charlie Chaplin, il più grande cineasta dell'epoca, 'spiazzato' dalla nascita del cinema sonoro e ostinatamente ancorato al suo passato glorioso. Qui il suo alter ego si chiama George Valentin, divo del cinema muto che si rifiuta orgogliosamente di recitare nei film sonori, finendo per restare travolto dalla nuova tecnologia. Solo l'amore (anch'esso ostinato) di una donna, lo salverà dalla rovina. Una trama semplice ma universale, come si diceva all'inizio. La storia di Valentin è la storia di tante persone, di tutte le stagioni, che non capiscono o si rifiutano di adattarsi al mondo che cambia, e che preferiscono restare se stesse anzichè seguire le mode del momento. Ovviamente pagando un prezzo.

THE ARTIST  (FRANCIA, 2011) di Michel Hazanavicius

Bérénice Bejo e Malcom McDowell

Ma sarebbe profondamente sbagliato, oltre che ingiusto, classificare The Artist come un film nostalgico e citazionista. Certo, gli omaggi cinefili sono innumerevoli (vedi il post sottostante), ma la pellicola di Michel Hazanavicius prescinde dal linguaggio e dalle tecniche usate per realizzarla, raccontando SEMPLICEMENTE una storia di amore e passione, di orgoglio e dignità, di caduta e rinascita, che funziona e funzionerà per sempre, EMOZIONANDO gli spettatori di qualsiasi età. Questa è la vera 'forza' del cinema, e solo chi non capisce questo potrà 'bollare' The Artist come un mero esercizio di stile, ma sinceramente faccio fatica ad immaginare come non ci si possa commuovere di fronte a certe sequenze di tale bellezza. Cito due scene su tutte: quella dell' 'incubo' di Valentin, in cui gli oggetti fino allora 'muti' cominciano a fare 'rumore', cacciandolo in preda al panico (lui che è l'unico che non riesce a 'parlare'...). Oppure quella, straordinaria, in cui la giovane e (ancora) sconosciuta Peppy Miller si introduce di nascosto nel camerino di Valentin, abbracciandone l'abito... e cos'è questo, se non CINEMA allo stato puro!

THE ARTIST  (FRANCIA, 2011) di Michel Hazanavicius

John Goodman

Ma un grande film è fatto anche di grandi interpreti. E la coppia formata da Jean Dujardin e Bérénice Bejo si candida di diritto ad entrare nella lista delle 'indimenticabili', fin da adesso. Ma sarebbe ingiusto non menzionare anche James Cromwell (l'autista Clifton), John Goodman (il produttore), Penelope Ann Miller (Doris, la moglie di Valentin) e anche il 'mitico' Malcom McDowell (il maggiordomo). Mai come in questo caso è valido il detto 'non esistono piccoli ruoli, ma solo piccoli attori'...
Insomma, cercate The Artist nelle sale più vicine a voi e andatelo a vedere. ADESSO. Se necessario, prendete la macchina e fate anche qualche chilometro in più: putroppo, nell'Italia dei multiplex, questa pellicola è stata fortemente penalizzata dalla distribuzione, ma vi garantisco che ne varrà assolutamente la pena. Anche per il piccolo piacere di vederlo 'prima degli altri': se infatti, come mi auguro, The Artist sarà protagonista ai Golden Globe e anche agli Oscar, vedrete che tra un paio di mesi la miopia dei nostri distributori svanirà... e anche il pubblico meno 'cinefilo' accorrerà nelle sale.
E allora voi, con giusta soddisfazione, potrete dire... ve l'avevo detto!
VOTO: *****
   

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