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The Artist is Present (2012)

Creato il 20 luglio 2012 da Julien Davenne
The Artist is Present (2012)The Artist is Present documenta abilmente quello che è stato un viaggio umano ed artistico sofferto, difficile, zeppo di ostacoli e crepe, ma che raggiunge brillantemente la sua meta: l'impersonalità e l'immaterialità dell'arte. La protagonista di questo viaggio è Marina Abramović, la più grande performer del ventunesimo secolo, che è rimasta seduta senza muoversi su una sedia di legno all'interno di uno spazio quadrato ben illuminato, per sette ore e mezza su sei giorni su sette, per tre mesi, al sesto piano del MOMA in occasione dell'inaugurazione della mostra della sua carriera quarantennale. Di fronte a lei c'era un tavolo ed un'altra sedia vuota, sulla quale chiunque del pubblico poteva sedersi e guardare negli occhi l'artista, senza limiti. Ovviamente solo una persona per volta poteva fruire dell'artista, quindi per accedere all'interno del "quadrato di luce" c'era una fila lunghissima che ha scatenato non poche polemiche ed ha sollevato problematiche riguardo proprio il concetto di "democrazia" in ambito museale e di fruizione. Questa era ed è la performance "The Artist is Present" che fa da titolo proprio al film documentario.
Ma cosa significa The Artist is Present? Significa che l'artista è presente, ma non solo come corpo o presenza fisica, ma proprio come stato e dimensione mentale. Essere "presenti" infatti, non è un'operazione facile, come spiega Marina:
«E' molto impegnativo perchè non c'è niente da raccontare, non c'è nulla dietro cui nascondersi. Non c'è niente. C'è solo la tua presenza. Puoi contare solo sulla tua energia e basta.»
Il raggiungimento di questo stato mentale è molto comune nelle pratiche spirituali orientali ed occidentali sciamane, di cui Marina stessa afferma di averne fatto tesoro durante i suoi lunghi viaggi in Tibet e nel Sud America. La presenza assoluta ci libera dal peso del passato e dalle aspettative e dai desideri per il futuro, in particolare l'uomo occidentale del XXI secolo, fin dalla sua infanzia non è mai "presente" perchè la società consumistica ne ha trasformato la sua coscienza attraverso i media e le istituzioni, bombardandolo di limiti morali e fisici, di programmi di vita e di ambizioni che si rivelano per lo più inappaganti ed irrangiungibili producendo una tremenda sofferenza per la propria storia e per il proprio avvenire. La società consumistica non ha pietà, non può permettersi perdite, rallentamenti e fermate, deve raccogliere il più possibile denaro e per farlo deve sfruttare il più possibile i desideri e le aspettative dell'uomo che ha procreato. Non c'è spazio per silenzi, non c'è tempo per cercare una verità universale dentro se stessi e gli altri. E' follia farlo, è contro l'ordine. L'individualismo è sfrenato ed ostentato, l'amore divene un contratto nella mercificazione dei sentimenti, perde il suo valore illimitato, incondizionato ed assoluto. Il materialismo prevale sull'immateriale. La società moderna soffre di questa assenza nel presente.
The Artist is Present (2012)
La prima parte del documentario ruota attorno ai preparativi di The Artist is Present mentre ripercorriamo la carriera di Marina, dalle sue prime performance a quelle con il suo compagno Ulay fino alla separazione con esso (non approfondisco il discorso di queste performance sebbene le trovo molto interessanti, vi invito direttamente ad informarvi facendo una ricerca su youtube o su internet in generale). Qui ricostruiamo un ritratto di Marina Abramović assolutamente inedito ai libri di storia dell'arte a cui siamo abituati, perchè intimo e umano. Fa da allaccio tra la prima parte e la seconda, proprio la presenza di Ulay, che a distanza di anni rincontra Marina a casa sua, prima del grande evento al MOMA e che inaspettatamente si siede di fronte a lei durante il primo mese della performance in uno dei momenti più intensi del film. Quegli sguardi addoloranti, ma allo stesso stempo disponibili al perdono, non si dimenticano facilmente. La macchina da presa riprende i loro primi piani con assoluto rispetto e le musiche minimaliste di Nathan Halpern intensificano il significato dell'incontro.
The Artist is Present (2012)
La seconda parte è dedicata esclusivamente alla performance e alle reazioni del pubblico. Marina Abramović, quella donna che abbiamo visto soffrire e gioire per un'ora, così umana e sfaccettata, forte e fragile al tempo stesso, non esiste più, divene uno strumento di carne e mente, uno specchio per gli spettatori che si siedono di fronte a lei. Marina è assente, l'Artista è presente.Molte delle persone che si  siedono di fronte a lei ed incontrano il suo sguardo scoppiano in lacrime, Marina spiega questo fenomeno di osservazione e percezione, sottolineando il concetto di "specchio": 
«Quando entri nel quadrato di luce e ti siedi su quella sedia, sei un individuo, e cine tale sei in qualche modo isolato. E ti trovi in una situazione molto interessante perchè sei osservato dal gruppo (le persone che aspettano di sedersi), sei osservato da me e mi osservi,  per cui è come una triplice osservazione. Ma poi, mentre hai lo sguardo fisso su di me, repentinamente la situazione si capovolge e cominci a guardare te stesso. Io quindi sono una scintilla, uno specchio: le persone prendono coscienza della loro vita, della loro vulnerabilità, del loro dolore, di tutto, ed è questo che suscita il pianto».
La trasfigurazione non è solo nelle reazioni del pubblico, ma anche nel corpo e nello spirito di Marina Abramović. Nell'ultimo mese avviene qualcosa di estremamente simbolico: il tavolo che separa Marina e l'osservatore scompare. Non è più necessario. Marina matura il suo rapporto con il pubblico, è come se quel tavolo fino a quel momento rivelasse un limite, un'intimidiazione che lei provava per il pubblico, la presenza del tavolo è come se aumentasse la sua protezione. Ora il suo rapporto con il pubblico divene sempre più diretto, vulnerabile ed intenso, indossa anche un abito bianco, che la fa sembrare una figura mistica. Il suo viso sorride serenamente, i suoi occhi brillano spesso di lacrime, esprimendo un amore incondizionato verso chiunque le si sieda di fronte. I suoi occhi osservano tutti con lo stesso rispetto e la stessa disponibilità. E' assolutamente struggente.Marina arriva alla fine della performance stremata, la sua stanchezza la sentiamo anche noi, ma con la consapevolezza di aver assistito al documento della performance più importante del secolo. L'Orphee Return di Philip Glass riempie gli ultimi minuti del film, fino al grande momento in cui Marina si alza dalla sedia e saluta definitamente il pubblico. Un commento musicale che inaugura simbolicamente il ritorno del mito di Orfea, l'incarnazione dei valori eterni dell'arte.
The Artist is Present (2012)
Il film di Matthew Akers, è un documentario che sicuramente si rivolge al grande pubblico impreparato alla performance art. Per questo motivo soffre per un certo didascalismo e psicologismo, che sostituiti a più silenzi e pianosequenza avrebbero giovato ad un'altra intenzione del film, quella di essere un vero e proprio film d'arte sulla performance The Artist is Present che forse avrebbe meritato più tempo dell'ultima mezz'ora, visto la grande portata dell'evento e dei partecipanti. Il lavoro di Akers è quindi equilibrato, non sembra perdere i due punti di vista, ma non intende far prevalere il secondo sul primo, e questo non possiamo dimenticarlo, soprattutto in un blog come questo. Marina Abramović ha già spiegato che hanno girato interi anni con la macchina da presa e hanno tagliato molto materiale per realizzare questo film destinato al grande pubblico, sopratutto quello riguardo la performance al MOMA. Ha aggiunto che probabilmente in futuro verrà pubblicato qualcos'altro. Per ora ci accontentiamo di questo bellissimo, essenziale ma intenso assaggio, che ci prepara ad un'esperienza importante come quella della performance art ed a una conoscenza più vicina al cuore della grande artista serba.
The Artist is Present (2012)
The Artist is Present è disponibile in vendita dal 11 Luglio 2012, in una edizione Real Cinema distribuita dalla Feltrinelli. Assieme al DVD del film c'è un libro molto interessante intitolato Dr. Abramović, da cui ho riportato le citazioni di Marina Abramovic su questo post.
Potete visionare il film gratuitamente in streaming ogni giorno alle ore 21:30 su mymovies live andando qui e registrandovi. Avete tempo fino al 22 Luglio.

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