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The Believer (di Henry Bean, 2001)

Creato il 08 marzo 2012 da Iltondi @iltondi

Ispirato alle vicende di un vero ebreo antisemita, The Believer è la storia di Daniel Balint (Ryan Gosling), giovane naziskin che odia a morte gli ebrei e quindi anche se stesso. Cresciuto con una classica educazione ebraica, sin dalla scuola mostra un acume impressionante e una capacità di ragionamento invidiabile, ma anche le proprie controverse idee. Prima a capo di una piccola banda e poi inserito in un’organizzazione più vasta, che vede in lui un talento in grado di agitare le masse e attirare nuovi adepti, prova a farsi strada come leader antisemita. Ma il suo vissuto contraddittorio non glielo consente con facilità. The Believer (di Henry Bean, 2001)

Il tema è già forte di per sé. Mettiamoci anche un inizio così rabbioso e violento (camera a spalla, le immagini sono quelle di Balint che importuna un giovane seminarista ebreo sul bus, poi lo segue in strada e lo massacra di botte), brucianti teorie sul potere ebraico, obblighi imposti dalla religione, inevitabili discussioni sull’Olocausto e divagazioni su perversioni sessuali: prima ancora di capire se c’è piaciuto o meno, ci ritroviamo necessariamente a riflettere. La forza del film sta soprattutto nei dialoghi; oltre alle dissertazioni del Balint adulto, i flashback della scuola ci mostrano un giovane studente, brillante e provocatorio, che definisce Dio un maniaco megalomane e un despota arrogante, pur crendendo nella sua esistenza. E ancora ci ritroviamo a riflettere. La pellicola ha ben figurato ai Festival, in particolare al Sundance. Rimane la migliore cosa mai realizzata dal regista Henry Bean, anche sceneggiatore. Nei panni di Lina Moebius l’affascinante Theresa Russell in versione austera (ve la ricordate nel film La vedova nera di Bob Rafelson, insieme a Debra Winger?)



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