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The book: il progetto che riunisce tutti i nostri registi di genere.

Creato il 29 novembre 2013 da Fascinationcinema

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La notizia è esplosiva, un progetto straordinario che fa venire l’acquolina in bocca agli amanti del cinema horror italiano e che in pochi giorni ha fatto il giro del web. Se da un po’ di tempo, grazie a registi come Zampaglione e Bianchini, si parla di una nuova giovinezza del genere, The book costituisce un altro  tassello della tanto attesa rinascita. Di cosa si tratta? Semplice: un corrispettivo italiano della celebre serie made in USA Masters of horror. Il titolo completo del progetto è infatti The Book – The Italian masters return, un’antologia che vede impegnati i grandi nomi che hanno fatto la storia del cinema horror e thriller italiano: Sergio Stivaletti, Ruggero Deodato, Lamberto Bava, Umberto Lenzi, Aldo Lado, Alberto De Martino, Enzo G. Castellari, Sergio Martino, Antonio Bido, Luigi Cozzi, Tonino Valerii, Edoardo Margheriti. Ci sono veramente tutti (tranne alcuni illustri assenti per motivi di salute), a parte Dario Argento: la notizia sta già facendo discutere, e nulla esclude che la sua presenza possa essere la “ciliegina sulla torta” a sorpresa di questo progetto epocale. Tutte le storie sono scritte inoltre dallo specialista Dardano Sacchetti, sceneggiatore di numerosi e celebri film degli anni d’oro, con le musiche dei Goblin e di Claudio Simonetti.

Purtroppo non sono ancora molte le notizie riguardanti questa succulenta antologia. Sappiamo che è suddivisa in dodici capitoli (uno per ciascun regista) e che ogni racconto è ambientato a Roma: tutti i registi hanno quindi la possibilità di raccontare la città in storie che mescolano l’horror, il thriller, il macabro e il fantastico, ciascuno secondo il suo peculiare stile. Notevole, infatti, è non solo il numero e i nomi dei registi, ma anche le diverse “specializzazioni”: dall’orrore viscerale di Deodato al thriller raffinato di Lado, Bido e Martino, dal “demoniaco” De Martino ai sanguinari Bava e Stivaletti, e molto altro ancora.

Naturalmente, se da un lato la notizia riempie tutti di gioia, dall’altro è anche giusto contenere un po’ gli entusiasmi: un progetto simile – anche se molto più in piccolo (riguardava Lenzi, Martino, Bava e l’esordiente Rondolino) – era iniziato nel 2009, ma si era concluso con un niente di fatto. Allo stato attuale, The Italian master return sembra però un’opera che va man mano concretizzandosi, grazie ai produttori Stivaletti, David Bond e Manda Manuel, e alla campagna di Crowd Funding: un processo di finanziamento collettivo a cui possono contribuire tutti (attraverso la pagina ufficiale http://www.indiegogo.com/projects/the-book-the-italian-masters-return), e il cui obiettivo è raggiungere 100.000 dollari in 60 giorni. Su questo bisogna riflettere.

Tale sistema produttivo è utilizzato soprattutto dai registi indipendenti, per forza di cose: il fatto che lo usino anche questi grandi nomi è positivo da un lato, in quanto sintomo di un coinvolgimento diretto del pubblico, ma dall’altro è un’ulteriore conferma delle difficoltà in cui versa il cinema italiano, le cui grandi case produttrici sono sempre più distanti dalla volontà di sperimentare e di far rinascere il “genere”, da sempre il più grande motore cinematografico.

Nella trepidante attesa di nuovi sviluppi, possiamo gustarci l’ottimo trailer, sempre sulla pagina ufficiale: una mano demoniaca apre un libro e ci introduce ai vari registi, nell’ordine sopra elencato, ripresi in brevi e macabre scene che ricordano le loro opere più famose (per esempio, Monsieur Cannibal Deodato conficca un chiodo in una testa mozzata, Lamberto Bava ha gli occhi come i demoni del suo omonimo film, Castellari – il maestro del cinema d’azione – lancia un candelotto di dinamite). Vi terremo aggiornati.

Davide Comotti

 


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