9 marzo 2015 Lascia un commento
Ogni pellicola di un certa importanza, raccoglie durante il girato, foto solitamente raccolte in portfolio che celebrano o raccontano quella piccole e grande avventura che e’ la costruzione di un film. In un tempo, senza internet, cd, dvd e quant’altro, le foto di scena divenivano talvolta l’unico mezzo per illustrare a distributori, addetti ai lavori e al pubblico, un nuovo lavoro ed e’ importante riflettere sul fatto che la vera memoria storica del cinema, gli scatti che hanno incendiato l’immaginario di generazioni di spettatori, sono in gran parte foto di scena. Mestiere questo che iniizio’ a definirsi nel dopoguerra, grazie alle nuove pellicole piu’ sensibili anche con soggetti in movimento e con fotografi di cronaca che prestati al set, inventarono nuove prospettive accattivanti anche per gli stessi registi e non a caso molti di questi in seguito saltarono la barricata specializzandosi in fotografia cinematografica. Quaranta fotografi, un secolo di storia della settima arte che non racconta ma si fa raccontare e con essa i protagonisti che hanno cadenzato i decenni della nostra storia. Nostalgie e ricordi, un mondo che fu e che fa bene ricordare.
Poco in la’ da "The cinema show", le stanze che ospitano l’altra mostra "La variante e la regola".
Minimalismo e pittura analitica come cita il sottotitolo in quel fondamentale periodo che dal dopoguerra e per oltre un ventennio ha sottratto la soggettivita’ dell’artista ad un segno che pur astratto non definisce se stesso ma delinea nuove forme e nuovi colori attraverso combinazioni e schemi geometrici nella definizione, incredibilmente differenti nella sostanza, effetti che tra arte e scienza, travalicano l’illustrazione divenendo esperienze sensoriali vere e proprie. I nomi sono quelli che contano, Biasi, Veronesi, Bonalumi, Castellani e LeWitt tra gli altri e contribuiscono a fare della mostra un piacere che va oltre la piccola raccolta.
Sara’ che con questi artisti gioco in casa ma la mostra mi ha entusiasmato. C’e’ tempo per visitarla sino al 6 Aprile e per allora certamente tornero’.