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The Congress

Creato il 10 giugno 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

the-congress

 

Anno: 2013

Distribuzione: Wider Films

Durata: 122’

Genere: Fantascienza

Nazionalità: USA

Regia: Ari Folman

Data di uscita: 12 Giugno 2014

Robin Wright, nel ruolo di una fragile attrice hollywoodiana che porta il suo stesso nome, riceve dalla major Miramount l’ultima offerta della carriera: vendere la propria immagine cinematografica. Scansionando il suo corpo, le sue espressioni e le sue emozioni, la Miramount potrà usufruire per vent’anni, e per qualsiasi genere di film abbia in mente, del suo avatar, creando digitalmente personaggi che lei non avrà più modo di interpretare.

Dopo il successo di “Valzer con Bashir”, Ari Folman si lascia ispirare dal romanzo di fantascienza “Kongres Futurologiczny” che l’autore polacco Stanislaw Lem scrisse negli anni ’60 e dirige questo lungometraggio mescolando live action e animazione, ovvero realtà e finzione. Ma la finzione a cui Folman fa riferimento, si badi bene, non è semplicemente la negazione della realtà, bensì il prodotto di quella folle aspirazione collettiva, così attuale, che spinge ognuno di noi ad allontanarsi da se stesso per cercare di aderire a quanto di meglio offre l’irraggiungibile modello estetico del momento: sempre giovane, sempre bello, sempre forte, sempre sorridente, sempre vincente. Interessante la scelta di lasciare che sia proprio un’attrice, la meravigliosa protagonista Robin Wright, a vendere l’anima al diavolo, pur per una giusta causa (un figlio bisognoso di cure), a rimarcare il fatto che la realtà che stiamo vivendo è già una proiezione di sé stessa. Il nostro linguaggio, verbale o gestuale che sia, i nostri pensieri, persino i nostri sentimenti non hanno più niente di personale. Parliamo, ci muoviamo, pensiamo e sentiamo come quell’icona che vorremmo incarnare, simbolo della disumana perfezione.

Folman sceglie di affrontare con ironia questa assurda corsa verso l’oblio, questo irrefrenabile desiderio di vuoto interiore a cui, non si capisce perché, non riusciamo proprio a sottrarci. E fa bene. Resta un po’ farraginosa la struttura narrativa del film nel corso del suo sviluppo. Anche se il contesto di “The Congress” è in stretta relazione con la piega che sta già prendendo il grande cinema commerciale statunitense, la riflessione ultima si sposta sul valore dell’individuo in senso più generale: alla fine, cosa rimarrà davvero di noi?

Nel cast Harvey Keitel nel ruolo dell’agente cinematografico, Kodi Smit-McPhee, un esilarante Danny Houston, Paul Giamatti, Jon Hamm.

Ginevra Natale


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