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Per festeggiare questo evento era mia intenzione mettervi a parte degli ultimi entusiasmanti dettagli dell'organizzazione matrimoniale, tediandovi con la descrizione dettagliata delle mie crisi di nervi dovute nell'ordine a: 1) il vestito che pende da tutte le parti,2) capelli che, nonostante dosi spropositate di Bioscalin con Biocronogenina, non crescono di 1 centimetro manco se interviene direttamente Padre Pio, rafforzando le mie intenzioni bellicose relativamente al tingerli di rosa,3) truccatrici che "siccome mi sei simpatica facciamo 700€ e non ne parliamo più",4) estetiste che pretendono di truccarmi solo ed esclusivamente con prodotti della Kiko,5) truccatrici che mi conciano come una vecchia prostituta alcolizzata con tanto di contorno labbra più scuro del rossetto.
Poi però oggi tornando dalla piscina vedo questa immagine e d'improvviso mi sento un nodo allo stomaco e tanta voglia di rompere le scatole all'umanità dando sfogo a tutti i miei pensieri e sentimenti più reconditi. Quindi siate comprensivi e cuccateveli tutti.
Io Coinquilino lo stritolerei di pizzichi da oltre 5 anni. Abbiamo avuto i nostri momenti difficili, ci siamo detti addio, ci siamo mandati affanculo, ci abbiamo ripensato, ma da quando dividiamo l'affitto non ho avuto mai nessun dubbio sul fatto che fosse la persona a cui avrei voluto dare fastidio per il resto della mia vita. Perché con lui ho finalmente capito il senso della frase "you made me forget myself - I thought I was someone else - someone good". E cioè che l'ammmmmore vero è quello che ti fa sentire te stessa, ma non la te stessa di quando sei acida e orribile, bensì una versione un po' meglio di quest'ultima [questa segnatevela che è una perla]. Non ho rimpianti: mi sono tolta le mie soddisfazioni, ho avuto chi volevo quando lo volevo. Non mi sono scelta il primo scemo disposto a sposarmi perché prima di lui già un paio di persone (evidentemente malate di mente) ci avevano provato, facendomi esplodere in una fragorosa risata. Quindi nessun dubbio su Coinquilino. Direi che se proprio devo sposarmi, lui è la persona giusta.
Ciò che mi sconcerta è il fatto in sé perché io nella vita tutto mi sarei aspettata di fare tranne che sposarmi. Pensavo che avrei fatto l'Interail in Spagna e Portogallo. Speravo di avere almeno una storia lesbo. Ero quasi certa che sarei finita a fare l'amante di uno stronzo con 3 figli. Contavo di morire sola in mezzo a una ventina di gatti obesi. Ma, ecco, il matrimonio non era nei miei programmi. Sarà che sono figlia di divorziati, sarà che il mio concetto di "donna sposata" equivale a "una repressa che cerca di irretire l'elettricista", sarà che non credevo che sarei stata così sfacciatamente fortunata da incontrare qualcuno che sopporto e che mi sopporta, ma io insomma a sto fatto del matrimonio non ci avevo mai pensato. Eppure lo sto facendo. Per enne motivi che non sto qui a raccontarvi. E anche perché mi considero già sposata a tutti gli effetti dal giorno in cui abbiamo comprato i comodini da Ikea.
Ho paura di quello che mi aspetta? un po' forse, ma non più di tanto. Ho ripensamenti? NO, COINQUILINO, NON CI SPERARE! Ho la strizza da matrimonio? giusto un pochettino. Quindi che cosa mi sta prendendo? Mi sta prendendo che mi rendo conto solo adesso di quanto la mia vita sia andata in una direzione completamente diversa da quella che mi sarei aspettata. E sono felice. E sono fortunata. E però non riesco a non stupirmi difronte a quanto la nostra volontà di prevedere, di calcolare, di programmare sia del tutto inutile dinanzi a quel coacervo di cose senza senso che si incastrano e poi vanno in pezzi per poi incastrarsi nuovamente che la gente chiama "vita". E questa cosa mi da gioia e mi fa paura.
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