Magazine Cultura

The Horrors

Creato il 28 novembre 2011 da Mdalcin @marcodalcin

The HorrorsHo visto il concerto degli Horrors ai Magazzini Generali e mi é piaciuto. Dirò di più. Mi è piaciuto molto. Partito con aspettative pari a zero, i cinque albionici hanno avuto modo di farmi cambiare completamente idea. Solitamente io resto deluso dai concerti. In moltissimi casi, le band che dietro i loro mp3 sembrano divinità, nel mondo reale si dimostrano ben poca cosa. Un esempio su tutti, i MGMT, che, dal vivo, sono a dir poco imbarazzanti, un gruppo da parrocchia, che un buon team di produttori/markettari ha reso icone della scena electro alternative europea. Non posso proprio dire lo stesso di questo sorprendente gruppo dell’ Essex.
Quando avevano licenziato il loro primo disco, nel 2006, sembravano essere cinque teppistelli interessati più a distruggere le camere d’albergo e a sfondarsi di birra che a suonare la chitarra. E mi piaceva un sacco questa loro attitudine, questa immagine dissoluta in linea con il loro suono Stooges, Ramone o Misfits. Avevo però poi letto della svolta dark new wave dei lavori successivi e a me non convincono mai i gruppi che cambiano genere così allegramente. Avevo quindi comprato il biglietto del loro concerto senza nemmeno ascoltarli. Non mi aspettavo nulla insomma… Poi, la sera prima del concerto, giusto per avere un’idea del loro suono, mi ero piazzato su you tube per ascoltare alcune tracce dell’ ultimo disco. Una schifezza. Suono confezionato e piatto. Mi sono detto, ecco fatto, altri diciotto euro buttati nel cesso. E invece no. Dal vivo i nostri sono tutta un’altra cosa. Il loro suono, per nulla addomesticato dalla produzione che punta a raggiungere un pubblico più vasto (e come al solito raggiungendo l’effetto opposto)è in realtà potente e coinvolgente. La voce del cantante (brutto come Joey Ramone e con i capelli sul volto a nasconderlo proprio come faceva il grande cantante dei Ramones) è credibile ed efficace. Grave e potente, senza orpelli sottolinea i passaggi più lirici della band senza mai strafare. Ma i momenti migliori forse sono state le parti strumentali, lunghe cavalcate elettriche che mi rapivano come non mi succedeva da anni. Mi risvegliavo e sorprendevo a guardarli a bocca aperta mentre suonavano e si dimenavano sul palco. Neanche fossi un adolescente! Mi hanno messo voglia di ritirare fuori dalla soffitta i miei vecchi dischi new wave degli anni 80. Mica poco. Grandissimi Horrors!
Poi sono andato all’arcibellezza a bermi una grappa.

Posts correlati:


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :