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The hunger games

Creato il 26 aprile 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

The hunger games

 

Anno: 2012

Distribuzione: Warner Bros

Durata: 142′

Genere: Drammatico/Thriller

Nazionalità: USA

Regia: Gary Ross

 

Per tutti coloro che si sentono cinematograficamente orfani di Twilight e Harry Potter, arriva sullo schermo la trasposizione di un altro cult editoriale adolescenziale: The hunger games, nato dalla penna di Suzanne Collins (a quanto pare destinata a replicare il successo delle J.K. Rowling e Stephenie Meyer legate alle due citate serie).

In questo caso, l’ambientazione è futuristica e la nuova società descritta, divisa tra il degrado e il benessere, identifica il rito necessario a debellare gli sbagli di un pianeta ormai allo sbando negli Hunger games: combattimenti in una foresta al cui termine soltanto uno dei ventiquattro giovani partecipanti, sorteggiati nei vari distretti, rimane vivo per godere poi della fama televisiva.

Ma, sarà a causa del target a cui il film è rivolto, il quale ha fatto registrare negli Stati Uniti incassi record, o, forse, sarà la scelta di Gary Ross (Seabiscuit-Un mito senza tempo e Pleasantville) – che nulla ha a che vedere col filone futuristico – al timone di regia, The hunger games già presenta i connotati dell’ennesima fregatura cinematografica rifilata agli spettatori adolescenti.

 

The hunger games

 

A partire dalla trama, che sembra attingere in parte da Battle royale di Kinji Fukasaku, in parte da L’implacabile di Paul Michael Glaser, non abbiamo altro che un compendio di situazioni stucchevoli e scelte registiche poco confortanti (la descrizione con insopportabile macchina a mano a inizio visione), le quali, aggiunte all’eccessiva durata (due ore e ventidue minuti!), alimentano soltanto la noia imperante.

Si cerca di dare una spruzzata di crudezza nella parte riguardante il gioco in sè, ma, alla fine, il risultato è l’ennesimo compitino – neanche così ben fatto – che getta fumo negli occhi dei giovanissimi sfoggiando i soliti bellocci all’opera; salvo la presenza della protagonista Jennifer Lawrence (Un gelido inverno), che di talento ne ha, eccome.

Comprimari di classe, tutti agghindati in modo ridicolo (volontario?) come la società futuristica descritta richiede, uno Stanley Tucci (Amabili resti) con look alla Dracula di Francis Ford Coppola, un biondo capellone Woody Harrelson (Benvenuti a Zombieland), una Elizabeth Banks (Spider-man) inquietante ed uno Wes Bentley (American beauty) con barba luciferina. Unico a salvarsi dal grottesco estetico è Donald Sutherland (Quella sporca dozzina), immerso, come gli altri, in una scenografia che sembra la versione milionaria di quella sfoggiata in Anno 2000: la corsa della morte di Paul Bartel.

Cult del trash che vale sicuramente la pena di recuperare se si vuole assistere a un bell’attacco su celluloide in salsa futuristica ai media, piuttosto che visionare il polpettone di Ross, capace di entusiasmare i giovani finché lo sono… ma quando saranno più grandi?

Mirko Lomuscio

The hunger games
 


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