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The Hunger Games

Creato il 02 maggio 2012 da Misterjamesford
The Hunger GamesRegia: Gary RossOrigine: UsaAnno: 2012Durata: 142'
La trama (con parole mie): in un imprecisato futuro prossimo, a seguito di una ribellione, i dodici distretti che compongono un'unica nazione sono tenuti a pagare un tributo di sangue annuale, consegnando un ragazzo ed una ragazza pronti a battersi negli Hunger Games, una manifestazione che prevede la vittoria di un solo elemento tra i ventiquattro partecipanti destinandolo alla gloria e alla ricchezza, consegnando al contempo gli altri alla morte.Katniss Everdeen, giovane ed abile cacciatrice, si offre volontaria per sostituire la sorellina Primerose, sorteggiata per partecipare ai giochi: a lei si affiancherà il coetaneo Peeta Mellark, segretamente innamorato della ragazza: una volta preparati ed addestrati, i due adolescenti saranno pronti a congiungersi al resto dei sorteggiati e battersi sperando di tornare a casa ed abbracciare i propri cari.Ma le insidie non si limiteranno alla minaccia dei loro avversari sul campo.
The Hunger Games
I fenomeni di massa mi hanno sempre messo tendenzialmente sul chi vive, in ambito cinematografico così come in generale: ricordo, nell'ambito della settima arte, i clamorosi exploit de Il corvo - che ho rivalutato negli anni -, Blairwitch Project - pessimo -, Donnie Darko - carino, ma eccessivamente sopravvalutato -, ed ogni volta il mio approccio è sempre stato piuttosto cauto.The Hunger Games, interessante ma in più di un senso incompiuta pellicola tratta da un'opera per ragazzi già caso editoriale, è l'ultimo membro di questo club: negli States ha fatto sfracelli al botteghino, sbaragliando la concorrenza di titoli ben più noti e blasonati, imponendosi come il primo vero boom di questo 2012, e potrebbero esserci possibilità che il successo sia bissato anche qui in Italia, sempre che la distribuzione lo veda come una potenziale macchina da soldi da sfruttare con il pubblico più giovane.
In casa Ford la reazione a questo solo apparente cult è stata piuttosto tiepidina, nonostante la presenza di Jennifer Lawrence - una delle protette del sottoscritto dai tempi dello splendido Winter's bone - ed un'idea di fondo interessante, specialmente nell'ambito di quelli che nella normale quotidianità sono i reality shows, sempre in bilico tra messa in scena e finzione: partendo dunque dall'aspetto più interessante di questo film occorre regalare almeno una riflessione al rapporto tra Katniss e Peeta, in bilico su un filo sottile e reso ottimamente nel suo gioco di specchi tra la tv, la presentazione dei due come coppia agli occhi del pubblico degli Hunger Games e il loro legame effettivo.
Il dialogo in treno che mette a confronto la volontà di dimenticare di Katniss e quella di ricordare di Peeta è un ottimo ritratto di quella che è la deformazione del mondo attraverso il grande palcoscenico della finzione e della tv: cosa del loro rapporto è vero, e cosa invece è costruito apposta affinchè i rappresentanti del Distretto 12 divengano i personaggi più cool dello show?
Messa da parte, però, quest'unica idea realmente azzeccata - che comunque ha dei precedenti anche lontani dal Cinema d'autore, come L'implacabile - poco resta del lavoro del trascurabile Gary Ross - regista assolutamente mediocre, come dimostrano le pessime scelte di montaggio delle scene d'azione ed i suoi trascorsi, leggasi Seabiscuit - e di The Hunger Games, se non un'eco lontana della potenza di Battle Royale e de Il signore delle mosche ed un tentativo di portare la sci-fi ad una dimensione più vicina alla nostra realtà, come fu per l'ottimo I figli degli uomini di Alfonso Cuaron.
A remare contro il risultato finale è principalmente una sceneggiatura assolutamente non all'altezza della fama conquistata, tagliata spesso e volentieri con l'accetta e troppo legata ad un personaggio che appare troppo vincente fin dal principio - sarà anche una colpa del romanzo, ma poco importa -, e non riesce di fatto a creare un legame emotivo con l'audience, scatenando nel sottoscritto un'ira di quelle che già da piccolo stimolavano i personaggi dei cartoni animati con la strada sempre spianata: Katniss e le sue potenzialità vengono bruciate dalle soluzioni dello script, nessuna esclusa.
Volontaria al posto della sorella, abilissima con l'arco, ribelle ma amata, presa in simpatia da tutti - anche da chi, in fondo, vedrebbe nel suo interesse una sua sconfitta -, perseguitata dagli avversari brutti e cattivi, destinata ad essere sempre e comunque al centro dell'attenzione e protagonista assoluta: troppo facile.
Così facile da avere quel retrogusto dal sapore fasullo che tanto solletica le bottiglie pronte a colpire.
Tutto questo senza contare la scelta di proporre una prima ora di preparazione agli Hunger Games che dovrebbe avere il compito di approfondire lo spessore dei personaggi e che, al contrario, risulta soltanto bolsa e lenta - si salva giusto Woody Harrelson, ma di lui non potrò mai parlare male -, prima di tagliare di fatto alcune parti potenzialmente interessanti - il rapporto di Katniss con l'amico rimasto a casa, la ribellione stimolata dalle gesta della ragazza, le crepe nel sistema di potere della Capitale - a scapito di un crescendo d'azione mai davvero coinvolgente, che ha il suo culmine con il ridicolo passaggio che porta al termine dei giochi e la dichiarazione del vincitore - un saggio di retorica buonista di quelli da incazzatura selvaggia -, patetico quanto l'arzigogolata barba del deus ex machina Crane.
Di fatto non mi sentirei di affermare che The Hunger Games sia un brutto film, o qualcosa di così orripilante da non poter essere preso in considerazione per una bella visione da relax: da questo punto di vista ci sta con tutte le scarpe.
Il fatto è che la fama ed i cult - quelli veri - dello stesso genere che l'hanno preceduto sminuiscono - e di molto - la sua qualità e le sue ambizioni, trasformando un potenziale "vincitore" nell'ultima delle comparse.
E questa volta, non ci sarà una Katniss pronta a ricevere una mano ad ogni piè sospinto soltanto perchè un copione dice che dovrà averla vinta.
Benvenuto nel mondo, Ross.
Qui, gli Hunger Games, non vanno incontro a nessuno.
Tantomeno a te.
MrFord
"Everybody's waiting for you to breakdown
everybody's watching to see the fallout
even when you're sleeping, sleeping
keep your eyes open
keep your eyes open
keep your eyes open."
Taylor Swift - "Eyes wide open" -

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