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The Long, Hot Summer

Creato il 18 settembre 2011 da Marissa1331

The Long, Hot Summer

(Marina di Pescoluse, Salento)

Questa estate qui non la dimenticherò mai.

Più semplicemente non posso.

Nemmeno volendo.

Mi sono successe talmente tante cose che potrei scriverci un libro su. Un libro talmente lungo che renderebbe “Guerra e Pace” l’inserto di un quotidiano di terza categoria.

Magari lo farò. Ma in fondo, a chi interessa?

Molte delle cose che mi sono capitate sono state bellissime. La maggior parte. Altre meno belle. Tante emozionanti. Parecchie divertenti.

Alcune non posso proprio raccontarvele. Se lo facessi non ci credereste nemmeno. Pensereste che io stia scherzando.

E invece.

The Long, Hot Summer

(Parco Sempione, Milano)

Ho riso fino a farmi venire il mal di pancia. Fino a vomitare. Mi sono disintossicata da persone e situazioni poco gradite. E sono stata davvero bene. Sono scappata, spesso. Ho recuperato gente importante che mi ero persa per strada. Colpa loro, colpa mia. Non importa. Adesso ci sono ed in fondo conta questo anche se a volte mi scopro ancora arrabbiata.

Ho buttato via persone inutili. Quindi dai, non le ho buttate, il termine esatto è “me ne sono liberata” .

Finalmente il mio cervello ed il mio cuore sono liberi.

Totalmente.

Hanno addirittura ripreso a comunicare  un po’, dopo mesi e mesi di indifferenza totale.

Ho aperto la finestra, ho lasciato uscire l’aria viziata dalla stanza, ho scollinato.

C’era il sole dall’altra parte della collina ed io l’ho preso tutto questo sole.

Mi ha scaldato la pelle. Mi ha sciolto il cuore liberandolo dalla brina che avevo lasciato si accumulasse.

Basta un solo raggio di sole.

Dall’alba al tramonto.

The Long, Hot Summer

(Torre San Giovanni, Salento)

Mi sono lasciata rincorrere. Non sono corsa dietro a nessuno stavolta. Ho macinato chilometri. Ho pensato tantissimo. Mi dicono troppo. Mi sono fatta sanguinare il cuore. Quello sempre, per forza. Sono stata zitta. Mi sono morsa la lingua. Ne ho ingoiato un pezzo qualche volta. Ho visto cose ed ho fatto finta di niente. Ma sappiate che le ho notate. Le so.

Le so da prima di voi.

Ho visto decine e decine di volte il sole sorgere sul mare, con la musica che ancora mi risuonava nelle orecchie. Suono di taranta, ballo di San Vito, rumore di onde che si infrangono e sale sulle labbra.

Ho vissuto la notte più bella e folle e nonsotrovareunaggettivoadatto della mia vita.

Ho fatto cose cattive per ottenere reazioni.

E le ho ottenute sempre.

Win.

Ho pianto un po’.

Quando ci vuole ci vuole.

Ma sono state lacrime positive perché le ho versate per me stessa. Ho pianto per me finalmente.

Non per te.

Nemmeno per te, non più.

Un pochetto ho pianto per te, ma erano soprattutto lacrime di gioia.

Quindi benvengano.

The Long, Hot Summer

(Somewhere, Capri)

Ho visto posti bellissimi. Mari lucenti e cieli tersi che sembravano un po’ la stessa cosa. “Un azzurro che fa piangere” canta un gruppo che vorrei vedere debellato dalla faccia della terra.

Se sapessero quanto ho sofferto a causa loro vorrebbero il mio IBAN e ci verserebbero su parte dell’incasso dell’ultimo disco. Che ho ripreso ad ascoltare da poco perché è bellissimo e la bellezza deve vincere sempre sulle cose brutte. Sui ricordi che vorresti mettere in un sacco e buttare via.

Ma anche no, perché in fondo tutte le cose fatte sono importanti. Anche quelle brutte.

“Ogni cosa è illuminata” in fondo.

Dicono.

The Long, Hot Summer

(Punta Prosciutto, Salento)

Ho conosciuto gente meravigliosa che non voglio mollare più.

Ho partecipato ad un sacco di matrimoni. Tirato riso, soffiato bolle di sapone, mangiato confetti, indossato vestiti eleganti e tacchi antigravità.

Ho anche preso il bouquet della sposa.

Ho ballato in riva al mare e ho ballato alla sagra del pesce salentina e ho ballato nella pubblica piazza di un paese sotto gli occhi sbigottiti degli autoctoni.

Ho ballato nel bosco, intorno al fuoco, fino a non poterne più.

Ho osservato le stelle cadere da una terrazza sul mare e tra le cime degli alberi. E mi sono addormentata su quella terrazza e in quel bosco.

Ho mangiato montagne di cibo e bevuto damigiane di vino. Non sto scherzando credo di aver fatto fuori un paio di pecore ed un maiale intero.

The Long, Hot Summer

(Somewhere, Capri)

Mi sono lasciata spuntare una pianta di menta nello stomaco, così per avvantaggiarmi.

Già, perché ho fatto pace con il rum dopo anni di litigio furibondo.

Ed è stato molto bello perché come accade dopo le grosse liti ed i distacchi dolorosi, lui ed io non abbiamo ricominciato da capo. Oh no. Siamo ripartiti esattamente da dove ci eravamo lasciati ed adesso ci vogliamo più bene di prima.

Molto di più.

Fare pace con “lui” è stato il must di questa estate. C’è una mia amica già si frega le mani perché solitamente gli shottini invernali doveva farseli da sola. O insieme a me che poi però, diventavo molesta e iniziavo a picchiare. True Story, purtroppo.

The Long, Hot Summer

(Piazzetta, Capri)

Ho sentito un sacco di musica meravigliosa dal vivo. Tanta davvero. Per fortuna la musica non è mai troppa.

Ho vissuto perennemente con la valigia in mano.

Ho preso treni, aerei, metro, autobus, funicolari, traghetti, battelli, aeroplanini a nove posti, mongolfiere.

Mongolfiere!

Mi manca il dorso di mulo e suppongo di essere a posto per la vita.

“La ragazza con la valigia” mi chiama mia madre.

E adesso?

Beh, intanto devo smetterla di parlare al passato. Perché la mia estate non è ancora finita, anzi.

Tra qualche ora sarà in compagnia delle mie amiche del cuore. Si chiamano valigia e carta di imbarco.

E via verso un’altra avventura. L’ennesima.

The Long, Hot Summer

(Faraglioni, Capri)

Parto oggi che è ancora estate. Tornerò che sarà autunno.

Ma ecco, nonostante i brutti pensieri, nonostante l’inevitabile nostalgia, nonostante i rimorsi, nonostante i rimpianti, nel mio cuore da 5 mesi, è sempre primavera.

Anche se a volte piove.

(a presto con le prossime, dettagliate puntate)

<3

The Long, Hot Summer

(Punta Prosciutto, Salento)

 



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