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The Look of Silence, sopravvivere al genocidio

Creato il 16 settembre 2014 da Nicola933
di Giuseppe T. Chiaramonte The Look of Silence, sopravvivere al genocidio - 16 settembre 2014

The look of silence
Genere: documentario
Regia: Joshua Oppenheimer
2014
98 minuti

di Giuseppe T. Chiaramonte. Dopo lo sbalorditivo The Act Of Killing, il regista texano Joshua Oppenheimer, continua il suo percorso cinematografico sulle stessa tematica quasi volesse realizzare una sorta di sequel.
The look of silence si concentra su un genocidio avvenuto nel 1965, in Indonesia, da parte dei militari ai danni dei “comunisti”, le virgolette sono obbligatorie. Il protagonista del documentario, Adi, intervista alcuni degli assassini responsabili di diversi crimini nella sua zona che sono rimasti impuniti quando non si presentano senza alcun rimorso, anzi.
Adi è anche il fratello di una delle vittime, torturata, umiliata e uccisa e la cui storia è stata riportata anche in un libro che il suo carnefice ha pubblicato e che sfoggia come un premio davanti alla macchina da presa.

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Oppenheimer compie un’operazione insolita, perchè durante il corso del film è impossibile non chiedersi quale possa esserne lo scopo e perchè riaprire una ferita così devastante. Adi non cerca vendetta, lo dichiara lui stesso ad un certo punto. The look of silence si interroga quindi sulla capacità umana di sopportare la quantità di crimini commessa da taluni individui e ciò che stupisce maggiormente è la leggerezza con la quale molti degli intervistati ricordano quelle sevizie che hanno inferto alle vittime. Il senso generale di questa domanda è raccontato attraverso una piccola parte di un evento sconvolgente della storia dell’Indonesia. Ma il titolo fa riferimento al gioco di silenzi che ritorna spesso nel corso dei dialoghi. Una serie di campi e controcampi tra intervistatore e intervistato che non ha più niente da dire, mentre il primo ripensa alle parole appena ascoltate. Questi momenti, sono il vero fulcro del film: i silenzi raccontano molto più delle parole e restituiscono la realtà della cittadina dove vive Adi e dove vige una generale atmosfera omertosa verso un fatto storico sconcertante.

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