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The loveless

Da Myfunnybonnie
THE LOVELESS
Si sa… I primi passi sono sempre quelli un po’ più incerti, i più insicuri anche se in essi si intravedono già - ma solo per i talentuosi - le potenzialità che si riveleranno appieno solo dopo, nel compimento progressivo del percorso. In questo film un po’ particolare dell’82 i primo passi li muovono insieme ben due talenti, ormai pienamente rivelati del cinema contemporaneo: Willem Dafoe, allora ventisettenne.......
Willem Dafoe

THE LOVELESS
……nel ruolo del protagonista della pellicola e Kathryn Bigelow ( “Point Break”, “Strange Days” e “Hurt Locker” per cui si è aggiudicata, prima donna, un Oscar per la regìa nel 2010 ) qui al suo debutto dietro la macchina da presa in una (co) regìa insieme a Monty Montgomery .
Kathryn Bigelow

THE LOVELESS
Liberamente ispirato a “ C’era una volta il West” di Sergio Leone (1968), il film ricalca il più classico cliché dei film riguardanti le gang di bikers degli anni ’50 seppur con un approccio e modalità più intellettuali. Ci sono infatti riferimenti un po’ velati ma presenti alla Nouvelle Vague francese grazie alle cineprese montate sulle auto in corsa, la staticità delle scene negli interni, una colonna sonora che incorpora anche brani jazz e un machismo ostentato un po’ godardiano.
THE LOVELESS
THE LOVELESS
La trama è sufficientemente banale e tipica del cliché citato: un gruppo di motociclisti ex-galeotti si ritrova in un paesino sperduto americano e ne sconquassa i monotoni ritmi.......
THE LOVELESS
.....allo stesso tempo, però, la Bigelow mette in campo tutto il suo occhio artistico e pur non creando scene di straordinaria complessità, dimostra d’essere un’ottima fotografa.
I movimenti di macchina, molto lenti e radi sono sacrificati in favore d’un interesse pittorico bidimensionale per i colori . Istantanee si susseguono esaltando alcuni simboli archetipici caratterizzanti i personaggi e il loro modo di essere ,come nel caso della mise del protagonista (Il giovane Willem Dafoe esordiente) che diventa (quasi) una divisa i cui dettagli, come gli occhiali da sole, tornano ossessivamente durante il film.
THE LOVELESS
Insomma, pur rimanendo un quasi cortometraggio con i suoi 82’ di durata, con un forte retrogusto di esercizio stilistico di chi diventerà regista professionista ma sta ancora imparando a muoversi dietro alla macchina da presa , grazie al gusto per l’immagine e del colore della Bigelow e alla recitazione (già) enigmatica di Dafoe ,”The Loveless” è diventato, dal momento della sua uscita, un cult movie a tutti gli effetti per filmaker e fotografi nonché un contributo visivo di primo piano alla cultura del “Cool"


"Cristo......mi sentivo come si dice, a pezzi..anzi molto piu che a pezzi.
Oggi non sono amico di nessuno .
Sono stato fuori da tutto per quasi un anno e per me questa infinita striscia di asfalto è una dolce ripartita.....
Ma sapevo benissimo che mi stava conducendo all'inferno......"



Trailer



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