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The Luna's Diaries: l'incontro

Creato il 02 marzo 2012 da Lafenice
The Luna's Diaries: l'incontro 
Convincere Bianca a lasciarmi comunicare con i sapiens fu estremamente difficile. Non faceva altro che ripetere “questo distruggerà l'equilibrio”, “diventerai un esemplare da circo”, “sarà la fine per il nostro mondo”. Come darle torto: raramente i sapiens si rendono conto della propria fortuna. Magari nessuno mi avrebbe creduto, molto probabilmente avrebbero preferito intrappolarmi in una stupida gabbia come quelle che si vedono in tv, facendo pagare fior di quattrini per vedere l'unico esemplare al mondo di gatto parlante.Che poi, unico: insomma tutti i gatti parlano, anche se i sapiens non li comprendono. È la solita vecchia storia, il vecchio egocentrismo umano che isola ogni sapiens da ciò che è diverso e, per sua stessa natura, fuori dal suo ristretto spettro visivo. I sapiens non hanno mai colpa: è il mondo ad essere fatto nel modo sbagliato.Un accordo bilaterale tra la sottoscritta e la fata madrina, fu raggiunto soltanto dopo venti minuti di estenuanti trattative: Bianca mi avrebbe permesso di dialogare con un solo essere umano a mia scelta e per un tempo non superiore a venti giorni. Scaduti questi, finito tutto. Come si può insegnare ad un uomo a vivere in venti giorni? Sono troppo pochi! Insomma occorre riprendere tutto dall'abc: insegnargli a parlare senza sprecare inutilmente fiato, a dosare nel modo giusto le proprie energie, a vivere nel presente dimenticando il passato e senza interrogarsi sul futuro. Avrei dovuto sfruttare ogni singolo istante a mia disposizione nel modo più proficuo. Ma prima di iniziare era necessario svegliare il mio sapiens dormiente. E non sarebbe stato facile.
Qualcosa mi sta grattando la guancia. No, no aspetta è il collo.Artigli? Non so. Comunque è qualcosa di appuntito.Ci sono: i canini di un vampiro.Oddio, qualcuno mi sta dissanguando?Ok Elena un bel respiro e poi apri gli occhi.Eh no, le palpebre sono troppo pesanti.Ok dormo, dissanguatemi pure.Ma cos'è questa, una voce?
- vuoi svegliarti idiota di una sapiens? -
Buongiorno anche a te, straniera. Non conosco la tua voce ma ho la certezza di odiarti senza nemmeno averti visto.
Il mio orologio mentale mi dice che è ancora troppo presto per attivare le mie stanche membra.No, continuo a dormire. - senti vuoi che ti morda? -
Ma chi se ne frega, voglio solo dormire lo vuoi capire o no? E che caspita. Non c'è più educazione a questo mondo.
- bene passiamo alle maniere forti. Se al mio tre non apri quegli stupidi occhi da triglia morta che ti ritrovi, mi accuccio sui tuoi libri ed abbatto la diga -- eh? -
- faccio pipì sui tuoi libri. -Mi alzo di scatto, apro gli occhi, cerco la piccola torcia che ho sempre sotto il cuscino e la accendo. Ma non c'è nessuno. C'è soltanto Luna, seduta sulle mie gambe, gli occhi dentro i miei.- Finalmente Elena. La prossima volta potresti svegliarti subito? Almeno eviterei di annoiarmi a morte- No, non è possibile. Non può essere lei. Come no, ha aperto la bocca modulando le parole! Si infatti è normale, tutti i gatti parlano. Fanno dei lunghi discorsi con i propri padroni, intense chiacchierate sul senso della vita, sulla filosofia, su.. E basta cazzate Elena. Stai sognando quindi rimetti la testa su quel dannato cuscino, chiudi gli occhi e chi s'è visto s'è visto.- Puoi per cortesia rivolgere quella luce altrove? Mi stai accecando -Oddio ha parlato davvero. Parla? Un gatto? Sto impazzendo. Domani mia madre chiamerà la neuro, mi interneranno chissà dove. Mi metteranno la camicia di forza? No, quella no per favore.Sono matta questa è l'unica spiegazione. Matta da legare. “chiudi gli occhi, è solo un sogno”. Il cuore batte troppo forte. Basta fermati! Non respiro, allargo le labbra, aria! Ma non c'è, non c'è più aria nella stanza. Sto morendo. Da pazza. Finisce tutto così? Non è giusto mannaggia la miseria.La luce si spegne.Tilt.

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