Magazine Astronomia

The Mars One project, il reality su Marte

Creato il 03 luglio 2013 da Davideciaccia @FailCaffe

Il progetto Mars One punta a stabilire il primo insediamento umano su Marte 10 anni prima delle previsioni della Nasa. L’intera missione è già ora un grande reality ed agli astronauti che partiranno alla volta del pianeta rosso sarà fornito un biglietto di sola andata.

di aldopalmisano

Il progetto Mars One cerca di esplorare un nuovo mondo, di coltivare la più rivoluzionaria ricerca mai concepita: costruire una nuova casa per gli esseri umani su un altro pianeta. [...] Da oggi in poi, non andremo sui Pianeti solo per visitarli, ci andremo per rimanerci. Tu potresti rimanerci. Nell’intento di ricercare la vita in qualsiasi altro luogo dell’universo, la ricerca della vita su Marte comincia ora.

The Mars One Project

failcaffè

Nell’ultimo bellissimo pezzo per “IL”, Alessandro Piperno rievoca quel tempo in cui oltre le colonne d’Ercole vivevano le fantasie di migliaia di persone, quando Africa e Giappone erano posti misteriosi; Piperno cita con empatia il buon Leopardi che, dopo la scoperta dell’America, sosteneva quanto il mondo non si fosse ingrandito ma piuttosto era diventato piccolo.

Siamo arrivati ad un nuovo giro di boa, ancora una volta l’uomo mette tutto in discussione e si misura con nuove distanze tanto misteriose e sconosciute quanto quelle già affrontate.

L’uomo si prepara ad andare a vivere su Marte.

Mars One è un organizzazione che si è posta l’ambizioso obiettivo di stabilire un insediamento umano su Marte attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie già esistenti sul pianeta Terra. In realtà, a cercare di centrare questo obiettivo non sono in pochi; a Mars One va riconosciuta l’esclusiva idea di voler trasmettere in diretta nel mondo ogni aspetto del progetto, per una durata di oltre 10 anni. Cominciando dalla ricerca delle persone idonee per la missione, selezione già iniziata ed alla quale può partecipare chiunque.

La road-map ha delle tappe stabilite e nulla sembra essere affermato con superficialità:

  • la prima fase di questo progetto consiste nel costruire una replica dello stabilimento che dovrà ospitare gli umani su Marte; essa sarà posizionata in una zona ostile del nostro pianeta per permettere che una parte dell’addestramento previsto per gli astronauti scelti verifichi preparazione e idoneità umana e tecnologica.
  • per Gennaio 2016 sarà lanciata la prima unità di scorte che dovrà portare sul pianeta rosso i primi pannelli fotovoltaici, i pezzi di ricambio etc. Altre missioni negli anni successivi si occuperanno di portare a destinazione tutto il materiale tecnologico necessario, gli spostamenti sulla superficie marziana saranno effettuati da alcuni Rover appositi.
  • nel 2022 tutto dovrà essere pronto per accogliere la colonia umana; le scorte di acqua, ossigeno nonchè le condizioni atmosferiche all’interno dell’insediamento dovranno essere stabili e la produzione dovrà andare a pieno regìme.mars one logo
  • Settembre 2022: i quattro astronauti dopo un addestramento tecnologico, fisico e sopratutto psicologico saranno spediti verso Marte per mezzo di un lanciatore a razzo Falcon Heavy. Il loro viaggio durerà sette mesi e sarà costretto in uno spazio esageratamente angusto, soggetti ad una pressione psicologica neppure immaginabile.
  • Nelle settimane successive, ulteriori unità di rifornimento saranno inviate in supporto della colonia. L’obiettivo del gruppo sarà di completare la costruzione dell’insediamento e poi effettuare ricerca scientifica sul luogo nonchè esplorare la superficie marziana. Tutto in diretta streaming.

E’ davvero possibile tutto questo? Sembrerebbe di sì. L’utilizzo di pannelli solari risolve il problema energetico della missione, evitando di dover mandare un reattore nucleare su Marte. Tutte le tecnologie utilizzate sono già sperimentate e confermate.

Se le scoperte della scienza permettono agli esseri umani di arrivare fino alla superficie del secondo pianeta a noi più vicino, non si è ancora sicuri sulle modalità che ci permetterebbero di tornare indietro. Proprio per questo motivo, gli astronauti scelti per la missione dovranno accettare la concreta possibilità di non fare mai più ritorno sulla Terra.

Ma il più grande rischio a cui si va incontro quando penso a questa missione, credo continui ad essere quello umano; un rischio che nessuna preparazione, nessun addestramento può realmente eliminare.

Andare via dalla Terra potrà anche essere un’idea stuzzicante e, a pensarci bene, la possibilità di diventare parte della Storia non è una cosa che in molti hanno potuto decidere. No, non basta tutta la forza di volontà di questo mondo: è la follia l’unica via che ironicamente permetterebbe di non impazzire in una situazione così fantascientifica eppure così reale.

Le persone che decideranno davvero di entrare nella missione, avranno una lontana percezione di quello che staranno per fare solo dopo la dura preparazione psicologica prevista. E se dopo quegli otto anni, pur avendo compreso a quante cose (a tutto!) staranno dicendo addio senza possibilità ad un certo punto di staccare e cambiare vita, avranno ancora la stessa voglia iniziale, allora quelle persone avranno il diritto di essere ricordate per i prossimi secoli fra i più grandi esseri umani.

A quel punto Cristoforo Colombo, che in fondo aveva previsto il suo ritorno in continente, apparirà agli occhi di tutti null’altro più che un baro.

HermesMoebius03 mars one
Sito ufficialeVideo presentazione del progetto

“The Pale Blue Dot” e i Re del Mondo – Failcaffè


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :