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The Martian - Sopravvissuto: gli esseri umani sono tutti marziani

Creato il 18 ottobre 2015 da Dejavu

The Martian - Sopravvissuto: gli esseri umani sono tutti marziani

Scordatevi il Ridley Scott di Alien. Scordatevi i marziani in senso autoctono. Pensate a Damon come ad un marziano molto terrestre costretto, suo malgrado, a pernottare in una camera singola sul pianeta rosso per mesi.

Solo, piantato in asso da una rossa come Jessica Chastain che è la capa dell'equipaggio. Ovvio che non si tratta di un abbandono sentimentale, ma d'emergenza. Se scoppia una tempesta di detriti e la tua lentezza nel rientrare in astronave fa rischiare la vita agli altri, non è che gli altri ti possono aspettare in eterno. Specie se la navicella rischia di inclinarsi e di non ripartire più.

Dato quindi per morto ma in realtà vivo e vegeto, Mark Watney (Damon) trova riparo nell'hangar spaziale piuttosto confortevole abbandonato dai suoi compagni e comincia a tenere un diario di bordo dando ormai per contati i suoi giorni da sopravvissuto. Da buon botanico, semina e coltiva piante per aumentare le scorte alimentari a sua disposizione e crea acqua artificiale usando azoto e idrogeno non senza l'inconveniente di qualche esplosione. Finisce tuttavia, per perdere tutto il raccolto a causa di un imprevisto trovandosi costretto a escogitare un rientro a casa anticipato.

Mark si rivela straordinariamente capace nell'avere una risposta a tutto, tanto che ad un certo punto lo vorresti da te come domestico tuttofare.

The Martian - Sopravvissuto: gli esseri umani sono tutti marziani

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Ares 3, la missione di cui faceva parte, nel frattempo sta tornando sul nostro pianeta, ancora ignara della sorte toccata al proprio membro. La Nasa tace e nulla dice, per non compromettere la serenità del viaggio. Gli uomini sulla Terra sanno che se il comandante Lewis (la Chastain) sapesse del sopravvissuto non batterebbe ciglio per tornare a recuperarlo, ammutinandosi, riducendo le possibilità di una rincasata pacifica e mettendo così a rischio la propria e la sicurezza personale dei suoi subordinati.

Quando però ci si rende conto che tutti i tentativi per salvare il marziano vanno falliti, Ares 3 resta l'ultima carta celeste da giocare. Ma sarà possibile ragionando in termini di anni luce, orbite planetarie e velocità di massa trovare la giusta coincidenza tra il momento in cui Mark si lancerà nel vuoto cosmico e Lewis cercherà di acchiapparlo per portarlo con sé nel viaggio di ritorno?

Girato in esterna nella suggestiva Giordania e volutamente accompagnato da una colonna sonora da disco '70 ancor più alienante e improponibile per un ottimo fantafilm,

The Martian - Sopravvissuto: gli esseri umani sono tutti marziani
The Martian - Sopravvissuto non è poi molto diverso da ogni altra avventura cinematografica fatta di terra e sabbia. E' una metafora della solitudine come Il té nel deserto o, molto più grottescamente, è un saggio dell'attualissimo isolamento vissuto dall'Uomo e del suo eroismo nel conviverci o sopravviverci.

Siamo alla parodia dell'incomunicabilità ed il messaggio giunge chiaro anche a milioni di chilometri di distanza. Che c'è poi di così diverso tra un cittadino ed un marziano, se entrambi interagiscono principalmente attraverso la tecnologia? Direi nulla. E Ridley Scott, prendendo a prestito il romanzo di Andy Weir, sembra mostrarci proprio questo: anche se ci fosse vita su Marte, la vita sarebbe uguale a quella che facciamo qui, con la sola detrazione della gravità. In una parola, noi pure siamo dei marziani.

Detto questo, caro Matt ti aspetto nel mio orto per piantare fragole. Il fatto che io non abbia un orto che differenza fa? Neppure tu sei un botanico.


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