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The most beautiful suicide – Evelyn McHale

Creato il 07 novembre 2013 da Sweetamber

tumblr_m9w1h52kPH1rqlumeo1_1280Evelyn McHale – Robert C. Wiles

Nel maggio de 1947 una giovane donna di 24 anni si suicidò, gettandosi dall’86° piano dell’Empire State Building vestita di tutto punto, stringendo nel pugno sinistro la collana di perle che portava al collo e finendo di schiena contro una limousine parcheggiata ai piedi del palazzo.
Il viso della ragazza trasmette un grande senso di pace e tranquillità, come se la giovane stesse semplicemente riposando: a negare la possibilità che Evelyn McHale stia dormendo ci sono solo le calze abbassate e strappate e lo scempio dell’auto distrutta su cui giace, che ha evitato una fine ancor peggiore per i poveri resti della ragazza.
Lei è bellissima, con il suo abito rosa scuro e i guanti bianchi e chi osserva la fotografia è portato a pensarla pochi istanti prima, quando ha salutato serenamente (almeno in apparenza) il proprio ragazzo e futuro marito senza lasciar trapelare la propria terribile decisione.
La motivazione del gesto sembrò essere, a quanto dissero i media dell’epoca, la sensazione di non essere destinata a sposare nessuno, di dover rimanere sola poiché non abbastanza per un uomo.
Tutta questa tristissima storia mi fa pensare. Nel 1947 non era facile, essere donna: siamo eoni luce indietro rispetto a qualsiasi rivendicazione femminile e la donna è una figura trattata come un oggetto da schiavizzare dentro qualche cucina o poco più. Deve rispondere a determinati canoni per potersi sposare ed integrarsi (se ricca) alla buona società.
Sembra una situazione così differente da quella odierna, non è vero? Pensateci bene, però: siete sicuri lo sia davvero? Quanta libertà ha davvero una donna, nel nostro paese?

 


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