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The Tree of life

Creato il 25 maggio 2011 da Filmdifio
The Tree of life
Era un film molto atteso "The Tree of life" di Terence Malick. L'attesa è stata coronata dalla Palma d'oro a Cannes. Meritata, non meritata, non so, dato che non ho visto gli altri film (ad eccezione di Habemus Papam). Tuttavia non posso dire che mi abbia impressionato particolarmente. Siamo di fronte ad un'opera estremamente ambiziosa (aspetto positivissimo) e coraggiosa. Malick azzera tutti i principi standard della narrazione per immergere, è il caso di dirlo, lo spettatore in un respiro profondo di oltre due ore. Il respiro è quello vitale, quello che istante per istante accompagna e sostanzia le piccole esistenze umane e quelle più "ampie" della natura intera. La morte di un ragazzo di 19 anni è il pretesto per provare a parlare del misterioso ciclo naturale che ci fa camminare, lavorare, emozionare, piangere su questa terra. "Da dove veniamo", "chi siamo" sono domande che hanno affascinato e continuano ad affascinare. Quanto le risposte che si possono sventolare. Malick spinge lo spettatore a riflettere. Ma ci riesce veramente? In questo ho avuto dubbi durante la proiezione e anche dopo, molto dopo. Il senso di inquietudine, l'emozione della dimensione non conoscibile che Clint Eastwood mi aveva trasmesso con il suo "Hereafter" (e in qualche scena, senza intenzionalità indubbiamente, lo ricorda), qui manca del tutto. O comunque MI è mancato del tutto. Il regista ha voluto un racconto soprattutto di immagini, rendendo molto marginali i dialoghi, ma non le "parole". Queste, tra il profetico e i filosofico, condiscono la non-narrazione insieme ad una colonna sonora ingombrante. Il risultato è un vortice di suggestioni non amalgamate. Le domande non si pongono, le immagini funzionano fini a se stesse, il senso (non solo della vita) sembra sfuggire. ( e il bravo Sean Penn non è stato adeguatamente "sfruttato").
ps. Varie recensioni dalla carta stampata QUI

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