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The Walk, la camminkiata

Creato il 10 dicembre 2015 da Cannibal Kid
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The Walk, la camminkiataThe Walk (USA 2015) Regia: Robert Zemeckis Sceneggiatura: Robert Zemeckis, Christopher Browne Tratto dal romanzo: Toccare le nuvole fra le Twin Towers. I miei ricordi di funambolo (To Reach the Clouds) di Philippe Petit Cast: Joseph Gordon-Levitt, Charlotte Le Bon, Ben Kingsley, Ben Schwartz, César Domboy, Benedict Samuel, James Badge Dale Genere: sospeso Se ti piace guarda anche: Everest, Forrest Gump
Certo che nel mondo c'è gente che proprio non sa come passare il suo tempo. Anziché - chessò? - giocare a calcio o al tiro delle freccette, mangiare, ubriacarsi, fare all'amore, ascoltare un disco, guardare un film o una serie tv, leggere un libro o magari drogarsi, Philippe Petit nel 1974 decise di camminare su un filo sospeso nel nulla tra le Torri Gemelle. Mi rendo conto che nel 1974 ancora non c'era il World Wide Web, e di conseguenza non c'erano tutti i dischi, i film, le serie tv, i social network e i porno gratis del mondo a disposizione e quindi la gente doveva arrangiarsi come poteva per passare il tempo, anziché postare meme del Confused Travolta.
The Walk, la camminkiata
Anche senza Internet, in ogni caso, camminare su una corda sospesa nel vuoto mi sembra l'ultima tra le scelte possibili. E sì che pure ammiro la gente che si cimenta in imprese che io non mi sognerei mai nemmeno di iniziare. Tipo quelli che cercano un vaccino per qualche male incurabile. Io non potrei farlo non tanto perché sono una persona cattiva e non mi piace salvare la vita degli altri, ma più che altro perché di medicina non ne capisco un tubo e quindi non riuscirei a guarire una persona manco da un semplice raffreddore. Così come ammiro pure quelli che vanno nello spazio. In questo momento non riuscirei a spiegare perché andare nello spazio è una cosa importante per l'umanità, però sono certo che lo sia. Camminare su una corda tra due palazzi invece a cosa serve, per l'umanità? Sì, è un gesto coraggioso e ci vanno due palle così per farlo, la domanda però è: perché farlo???
The Walk, la camminkiata
Tutti glielo chiedono, ma lui mica risponde. Philippe Petit non è solo un funambolo sulla corda, ma anche nello sviare questo quesito. Quello che emerge comunque è che l'ha fatto perché quello è il suo sogno. C'è chi sogna di vincere l'Oscar (qualcuno ha detto Leonardo DiCaprio?), c'è chi sogna di farsi Jennifer Lawrence (qualcuno ha detto tutto il mondo?), e c'è invece chi sognava di farsi una traversata delle Torri Gemelle camminando su un cavo d'acciaio, almeno prima dell'11 settembre 2001 quando era ancora possibile farlo. Philippe Petit ci sarà riuscito? Per scoprirlo potete fare in due modi:
1) Il modo più lungo è guardare The Walk, il film ruffianotto che Robert Zemeckis ha dedicato a questa curiosa, ma diciamo più che altro matta, vicenda. Il regista è tornato così dalle parti non della sua saga capolavoro Ritorno al futuro, bensì da quelle del suo lavoro più sopravvalutato, Forrest Gump. Petit come Gump è uno di quei personaggi cui il mondo finisce per amare parecchio. Il mondo, ma non io, pardon. Posso apprezzare il fatto di voler andare contro le regole, così come anche andare contro il ragionare comune di Petit, però, per quanto mi riguarda, l'idea di dedicare la propria vita alla traversata delle Torri Gemelle sospeso nel nulla continua a sembrare una follia e basta, più che un'impresa da ammirare.
The Walk, la camminkiata
Al di là del fatto che non sono riuscito a provare simpatia per un personaggio che di simpatico non ha un granché e persino Joseph Gordon-Levitt, attore che di solito adoro, con tutte quelle faccette e mossette da mimo non fa niente per renderlo meno odioso, o al di là del fatto che non sono riuscito a empatizzare per nulla con un tipo come Petit, magari perché io soffro di vertigini già solo a guardare giù da una casa al primo piano, la pellicola ha un altro grande problema. La prima oretta e mezza di film, ovvero ¾ di film, è dedicata alla preparazione della storica traversata ed è una palla pazzesca. Tra una Parigi da cartolina ritratta dagli ammeregani nel solito stereotipato modo, un maestro circense interpretato da un Ben Kingsley che è più fastidioso ancora di Philippe Petit, una storiella d'amore con la bona Charlotte Le Bon (già vista nel biopic Yves Saint Laurent) che non emoziona mai e sembra messa lì per obbligo - perché vuoi mica fare una pellicola commerciale americana senza una love story? -, più gli interventi di Petit/Gordon-Levitt che commenta e spiega in maniera didascalica tutto ciò che succede sullo schermo, e l'aggiunta di qualche immancabile riflessione nostalgica sulle Twin Towers, il film si trascina in maniera stanca, pesante e banale fino al momento che tutti attendono. La The Walk del titolo. Q u a n d o
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v i v o . Sebbene con un'ora e mezza di ritardo, The Walk riesce a coinvolgere e a offrire una tensione notevole. Le scene sulla corda a me personalmente hanno messo addosso una paura fottuta, superiore o quasi a qualunque horror visto quest'anno. Basta la mezz'ora finale per risollevare un film per il resto ben poco convincente?
Nel caso di The Visit direi di sì, perché riesce a far rivalutare anche quanto visto in precedenza. Nel caso di The Walk invece direi di no, visto che non riesce a cancellare la noia provata e poi, non essendo un horror, far paura non era probabilmente nelle intenzioni degli autori. Inoltre, ci sono modi migliori per passare il proprio tempo del camminare su una corda, o del guardare una pellicola non eccezionale su un uomo che cammina su una corda. E, infine, se proprio siete curiosi di sapere se Philippe Petit ce l'ha fatta o meno a realizzare il suo sogno, c'è un altro modo...
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2) Il modo più breve per scoprire se Philippe Petit è riuscito o meno nella sua impresa è risparmiarvi il film e g u a r d a r e
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W i k i p e d i a ! (voto 5,5/10)

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