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The Walking Dead – stagione 3 (ep. 6)

Creato il 21 novembre 2012 da Elgraeco @HellGraeco

The Walking Dead – stagione 3 (ep. 6)

Ammetto che la striscia positiva sta durando, e questo da ben tre episodi.
Il migliore rimane il numero quattro, ma l’idea è che se tutte le stagioni si fossero mantenute su questi livelli, saremmo in presenza di un buon prodotto.
Però volevo porre, stavolta, l’attenzione sull’elemento paranormale. Anche questo termine, paranormale, è improprio, sarebbe meglio dire l’introduzione nell’intreccio di elementi all’apparenza paranormali.
Mi riferisco in primo luogo a un membro del gruppo, nella prima stagione, quello che scavò le fosse prima che il gruppo stesso fosse attaccato dagli zombie e che subisse perdite. Si parlò fin da allora di contaminazioni in stile Lost.
Ecco, nella terza stagione abbiamo Rick che parla al telefono.
Difficile credere fin da subito che le linee telefoniche siano ancora funzionanti, ma non impossibile.
Il punto, ci arrivo, è che la presenza di questi elementi poco chiari aggiunge gusto, almeno per quanto mi riguarda.
Adoro l’elemento fantastico, considerando gli zombie di TWD come caratteristici nell’economia di questa ambientazione, e perciò qualificabili come facenti parte del “realismo” della messinscena.
In sostanza, se di elemento fantastico si tratta, tale elemento non deve essere individuato negli zombie, ormai facenti parte del quotidiano, ma in altro: la telefonata.

The Walking Dead – stagione 3 (ep. 6)

Merle

***

Risolto (si spera) nel migliore dei modi l’enigma (non necessario) di Lori, e la persistenza del nome Sarah Wayne Callies nei titoli di testa, e anche l’enigma di Carol, in modo elegante, direi, senza pagliacciate, che è la cosa più importante, muovo un appunto rispetto alle dimensioni del mondo in cui questi personaggi si muovono. In pratica i due gruppi, Carcere e Woodsbury (cittadella del Governatore) sono a un tiro di schioppo l’uno dall’altro, vista la facilità con la quale diversi elementi, usciti per scopi differenti, si incontrano.
A parte questo, c’è la questione Andrea e i sentimenti contrastanti verso i giochi gladiatori con zombie. Sinceramente, non capisco che utilità abbia l’intera questione, che parte dal rifiuto della stessa verso una forma di intrattenimento che sottende alla violenza, le sue lamentele a riguardo mosse al Governatore, e poi la successiva ammissione di aver trovato i giochi piacevoli.
È una supercazzola. E visto che lo scopo finale era dare ai due personaggi, Andrea e Governatore, la scusa per stare un po’ insieme e parlare, fino alla prevedibile interazione fisica, si poteva studiare un argomento di conversazione un po’ più interessante.
Reparto tecnico come sempre di qualità.
Per il momento è tutto. Alla prossima.

The Walking Dead – stagione 3 (ep. 6)

Daryl

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