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THFF11 – The Orphan Killer – Marcus Miller è il nuovo slasher?

Creato il 17 novembre 2011 da Soloparolesparse

Ci prova in tutti i modi Matt Farnsworth a realizzare un cattivo che possa diventare il nuovo slasher killer.
Leatherface aveva la sega elettrica? Marcus ha il filo spinato.
Mike Myers aveva la maschera bianca? Marcus ha una maschera di cuoio.
Fredy Krueger è immortale? L’impressione è che Marcus non ci abbia abbandonato alla fine di The Orphan Killer.

THFF11 – The Orphan Killer – Marcus Miller è il nuovo slasher?

Marcus e Audrey Miller hanno assistito molto piccoli alla carenficina della propria famiglia e Marcus non l’ha presa molto bene.
Nell’orfanotrofio in cui vivono (molto religioso) dimostra violenza estrema e la situazione peggiora quando la sorella viene adottata e lui rimane lì, isolato dagli altri bambini a collezionare punizioni estreme e violente.

Da grande Marcus riappare per vendicarsi sulla sorella (che guarda caso insegna nella scuola adiacente il vecchio orfanotrofio) e nel frattempo fa a pezzettini tutti quelli che gli capitano di fronte.

Come detto in The Orphan Killer ci sono tutti gli ingredienti dello slasher… ed anche un certo numero di curiosità.
C’è l’assassino con un passato difficile, crudele e sanguinario, la ragazza in fuga (Diane Foster è splendida sia nel film che dal vivo – era in sala a Torino), la strage… perfino la doccia sensuale della biondona (che regala una sorpresa non da poco al momento dell’attesa svestizione).

Nuova è invece la struttura narrativa, con il killer che entra in gioco subito ed il passato raccontato strada facendo con una serie di flashback, alcuni davvero ben fatti.

THFF11 – The Orphan Killer – Marcus Miller è il nuovo slasher?

 

E poi i continui richiami ad un crudo anticlericalismo.
Marcus è a suo modo religioso, amante di Dio, ma evidentemente ha qualcosa contro il clero che gliene ha fatte passare di tutti i colori visto che brucia la foto di Papa Ratzinger.
E anche Farnsworth deve avere qualche conto in sospeso con la chiesa vista la corona di spine che compare e soprattutto il pompino della suora nei banchi della chiesa.

Insomma avete capito a cosa siamo di fronte.
Ultraviolenza e ben 15 galloni di sangue (lo dice lo stesso regista in sala) per dare colore ad un film che funziona quasi sempre ed è ben girato con una macchina molto nervosa e continuamente in movimento.
David Backus è imponente e inquietante, con una voce profonda e preoccupante.

Rimangono alcune imprecisioni nella struttura e su tutte rimane un mistero cosa mai abbia fatto Marcus Miller dai 10 ai 30 anni.

Oh… e c’è anche la filastrocca: “Marcus Miller the orphan killer

Nota.
L’organizzazione ha assegnato al film la Mannaia Antonio Margheriti per l’inventiva artigianale con la motivazione

Un appassionato ed esagerato omaggio agli slasher movies degli anni ottanta,un fuoco che brucia in un cuore nero. Primo film al mondo prodotto e distribuito attraverso la rete. Un pioniere.



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