Through the iBarracade. New York’s Subway viral #missinglove

Trasferito a New York una delle prime storie di cui senti parlare riguarda la metropolitana. New York è popolata da 8,5 milioni di persone, la cui metà utilizza le 22 linee della MTA Subways per raggiungere il posto di lavoro, la propria abitazione, una meta. The MTA is the lifeblood of Gotham City, spesso le corse sono lunghe e il tempo va occupato in qualche modo. iPhone, iPad, Kindle Fire, Nooks, tablet sono alcuni dei supporti con cui proviamo a ricavarci un angolo di privacy immersi tra le pagine di un libro. Sasha Levine, sul blog Refinery29, chiama iBarricade questo muro che alziamo per continuare a tutelare la nostra intimità immersi tra la folla.

Capita tuttavia che gli occhi si stacchino dal device per incrociare quelli di qualcuno in mezzo alla folla. Una attimo, per una volta, e per una  volta ancora. Vorresti dire – Prendiamo un caffè? – ma nessuna corsa dura mai tutto il tempo che ti serve per trovare il coraggio. Il treno arriva alla tua stazione e hai la scusa giusta per non doverci più pensare. Cose che capitano tutti i giorni in metro, e qui a New York la storia che senti riguarda proprio viaggiatori che sono entrati in contatto, o almeno credono, senza essersi scambiati una sola parola e appena fuori dal treno iniziano a scrivere, postare annunci, pubblicare online ogni sorta di dettaglio di quel momento per aver modo di rintracciare “quella persona”.

Per un paio di settimane il poster che vedete in foto è circolato sulle arterie più importanti della metropolitana di New York. Con il suo layout ben strutturato, colori e font tipici delle comunicazioni standard della MTA, qualche blogger più esperto è riuscito a individuare l’azione virale che c’è dietro. Così come si legge su UntappedCities - Over the weekend, many of us hoped that these posters were actually a real missed connection attempt, but it is indeed just a viral marketing strategy for an art auction. L’idea è opera di un’artista spagnola Maria Luisa Portuondo Vila, brillante membro di un gruppo di arti visive chiamato Laboratorio Escénsio Visual, che è riuscita a far parlare di sé e del laboratorio con questo semplice concept #Missinglove, secondo l’artista uno strumento creato dall’arte per connettere realtà e finzione.