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Ti stimo fratello

Creato il 08 marzo 2012 da Mistersimpatia @mistersimpatia

Ti stimo fratelloChecco Zalone ha fatto scuola e un altro talento di Zelig si prepara a incassare lo stesso successo. «Essiamonoi, essiamonoi»: glielo abbiamo sentito cantare centinaia di volte.
Giovanni è un ingegnere elettronico fresco di laurea in cerca di un lavoro e di un amore. Lasciata Genova per la più produttiva Milano, è raggiunto presto e con risultati rovinosi da Jonny, gemello diverso col vizio della house music e l’inettitudine al pensiero. Occupato presso un’agenzia pubblicitaria e legatosi sentimentalmente alla tirannica figlia del suo capo, Giovanni deve fare fronte alle continue incursioni del fratello, sistemato a casa sua e in attesa dell’esame per entrare nel corpo della Guardia di Finanza. Ossessionato dalla discoteca e da una ragazza intravista tra una gazzosa e una performance ipnotica, Jonny scompaginerà la vita convenzionale di Giovanni, rivelandone la spontaneità e chiarendone una volta per tutte le ambizioni professionali e sentimentali.
Dei tanti, troppi e inflazionati personaggi di Zelig, Jonny Groove era il più difficile da pensare sul grande schermo perché ‘agito’ da sole pulsioni ritmiche e privo di qualsiasi radicalità comica. Portatore di un giovanilismo ebete dentro jeans muccati, Jonny Groove è un fenomeno di costume senza un atteggiamento nei confronti della vita, senza un ‘discorso’ da articolare, senza una prospettiva morale (condivisibile o meno). Da questa assenza e insufficienza deriva la necessità di raddoppiare il personaggio e sdoppiare l’attore.
Un film demente che sconsiglio, se avevamo parlato male de “I Soliti Idioti” ebbene qui è ancora peggio. Mi è sembrato di voler a tutti i costi portare un personaggio inutile del piccolo schermo, sul grande schermo, in una sala ancora più buia. Un passo notevole, ma è davvero questo il cinema che vogliamo?


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