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Timeshifters - Redenzione

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Compresi che non ero morta, il terminale di controllo mi era stato strappato da dosso e non sentivo più gli influssi della fontana della giovinezza. Sei rimasta incosciente per giorni. Compresi con una smorfia, probabilmente mi avevano creduta morente e per sicurezza avevano deciso di chiudermi in una cella, i residui della fontana della giovinezza dovevano aver fatto il resto, permettendomi di recuperare le ferite e guarire, anche se non del tutto. Mi alzai a forza, comprendendo di avere una costola ancora incrinata. Per quanto fossi stata sicura di me nel garantire il mio aiuto a quell’angelo artificiale, era chiaro che Ala Mozzata era caduta di nuovo sotto il giogo della Cabala. Probabilmente il serafino del cambiamento era stato sincero nel chiedere aiuto e nel pianificare quell’assalto, ma non aveva tenuto conto del fattore sorpresa che il suo obiettivo aveva sfruttato contro la nostra offensiva. Ora sarà di nuovo una di quelle creature senza cervello, pronte a servire la Cabala senza dubbi o ripensamenti. La mia preoccupazione più grande non andava però ad Ala Mozzata, ma al destino del mio TSC, se infatti il Prelato aveva sottomesso l’angelo al proprio volere, allora c’era il rischio che il TSC fosse stato violato e con lui tutta la linea temporale. Del resto quale miglior vittoria per un’organizzazione come quella, se non il controllo sul tempo e sul proprio futuro? Per quella gente sarebbe stato facile tentare di cambiare il futuro, con chissà quali ripercussioni. Se mai fossi riuscita a liberarmi, il mio obiettivo principale doveva essere la collana di controllo, senza di essa ero debole e indifesa, specie contro i serafini, senza contare tutta la gerarchia della Cabala stessa: ogni complesso sotto il controllo della setta aveva un gruppo di Prelati che la gestivano sia dal punto di vista amministrativo che teologico, a capo di tutti c’era un Prelato Superiore che diramava gli ordini ai Prelati della Cupola, i quali dovevano necessariamente avere a che fare con serafini e soldati, ma la vera base di quella struttura militare erano dei semplici Prelati armati solamente dello zelo religioso e di un bastone elettrificato, spesso quelle persone non erano che meschini uomini privi di carisma, raramente dei veri credenti entravano a far parte dell’ordine dei Prelati, soprattutto perché non potevano esserci defezioni di fedeli, altrimenti tutto sarebbe crollato. Più o meno, secondo la banca dati, andrà tutto in malora a causa della perdita di fede, ironico che questi pazzoidi facciano di tutto per limitare il potere di chi li avrebbe salvati. – Amica Morrigan. – chiamò la voce chiara di Ala Mozzata, fissandomi da dietro le sbarre. Non mi ero resa conto del suo arrivo, ma giurai che quell’angelo traditore fosse spuntato dal nulla – Mi faccio carico del tradimento che ti ha costretta qui, ti prego di perdonare quella che sono. – Notai che aveva una brutta ferita al braccio e la fasciatura continuava a perdere sangue – Non credo dovresti parlare con me, mentirmi a quel modo e dare a quella gente due TSC, spero che quei pazzoidi cancellino questa parte di linea temporale tentando di modificarla! – Il serafino chinò il capo, tirando fuori da una delle pieghe della tunica la mia collana di controllo remoto, la quale prese a brillare incessantemente mentre tornava nelle mie mani – So di averti tradito, ma ti renderai conto molto presto che non era possibile fare diversamente, io non potevo resistere. Per fortuna tu mi hai salvato, ci sono momenti e luoghi che sembrano gli stessi, ma che in realtà differiscono per secoli e millenni. – Compresi solo in parte le parole del serafino: se Ala Mozzata era ancora sotto il controllo di quella gente, allora non poteva riportarmi la collana di sua spontanea volontà, ma quella figura poteva benissimo provenire da un tempo diverso – Come faccio a fidarmi? – – Provarti le mie parole non è possibile, posso solamente dire che ho ripagato il mio debito, strega di Illdaar possa la tua via essere retta. I nostri destini sono stati intrecciati per poco, ma è stato un onore combattere al tuo fianco, sappilo! Porta questo serafino del cambiamento sulla via della redenzione, aiutalo a non soccombere contro se stesso! – Rimasi a fissare quell’angelo artificiale, mentre la sua figura spariva, probabilmente grazie al TSC che la Cabala pensava di averle sottratto, quando rimasi sola infilai al collo l’unica arma che mi servisse per riprendermi ciò che mi apparteneva, anche privata della fontana della giovinezza, volevo tornare al mio tempo e capire come erano riusciti a raggirarmi. Uscii dalla cella trasmutando le sbarre in aria, intenzionata a seminare morte e distruzione in quel complesso, oltre che a riprendermi il mio TSC. Purtroppo tutti i miei piani vennero stroncati dalla vista di una figura contorta e perversa che faceva la guardia all’uscita della guarnigione dove ero stata rinchiusa. Riconobbi subito Ala Mozzata e dalla mancanza della ferita al braccio compresi immediatamente di aver parlato con un’altra versione di quella creatura, probabilmente proveniente da un futuro nel quale poteva riparare al proprio sbaglio. Non potevo credere però che quella sua versione del futuro mi avesse lasciato senza avvertirmi che avrei dovuto combatterla – Morrigan non credevo riuscissi a recuperare la tua collana. – tuonò l’angelo caduto, la cui voce era distorta dalla corruzione – Non importa, ora non ci sarà nessuno in grado di fermarmi! – – Uccidermi non ti salverà dal tuo destino. – Per tutta risposta quella creatura mi fu addosso, il suo spadone si abbatté contro la mia figura, incontrando la resistenza di un muro d’aria. Scattando in avanti e ignorando la fitta della costola, le trafissi il ventre con uno stiletto trasmutato al momento e schivando il colpo di una delle sue ali mi ritrassi in guardia. Ero debole abbastanza non poter attingere infinitamente alle risorse della collana, ma tornai a quella versione di Ala Mozzata che mi aveva riconsegnato la collana, le implicazioni di quel gesto dicevano moltissime cose su quello che stava per succedere. Sapere che sarebbe andato tutto per il verso giusto non rendeva quello scontro meno impegnativo, mi dava però la speranza di combattere. Il serafino mi caricò, colpendomi in pieno petto con una spallata in grado di spezzarmi le ossa della gabbia toracica – La grande Morrigan è così debole da non riuscire a difendersi? – mi derise poi alzando lo spadone contro il mio ventre. – Se mi uccidi metterai fine a tutto quello per cui hai lottato, la Cabala avrà vinto e tu resterai per sempre un mostro contorto e corrotto! Loro hanno vinto amica mia. – quelle parole bastarono a distrarre l’angelo quel tanto che bastava per trasmutare un nuovo stiletto, conficcandolo nella sua gamba e poi un altro per impedirle di alzarsi di nuovo. Le grida di quell’essere risuonarono per tutta la caserma, anche con tutta quella forza a disposizione, Ala Mozzata non avrebbe potuto più minacciarmi con quello spadone, non se zoppicava a quel modo. Fissai un terzo stiletto, fermo e solido nella mia mano tremante – Torna in te, Ala Mozzata: io non ho più la forza per combattere e se vogliamo continuare con il nostro piano, dovremo uscire da qui e ritrovare i nostri rispettivi TSC, prima che la Cabala li usi per i propri scopi! – Lo sguardo depravato di quell’essere sembrò comprendere solo in parte quelle parole, ma tutta la resistenza che Ala Mozzata faceva al mio corpo cedette, segnando la redenzione di cui aveva parlato portandomi la collana.

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