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Tino Buazzelli – C’era una volta la tv 13

Creato il 20 ottobre 2012 da Marvigar4
Tino Buazzelli – C’era una volta la tv 13 Tino Buazzelli – C’era una volta la tv 13

   A trentadue anni dalla sua scomparsa un ricordo doveroso di un attore tra i più celebrati in vita e meno commemorati dal 1980, anno della sua morte. Tino Buazzelli, di Frascati, dopo anni di successi teatrali insieme ai compagni dell’Accademia d’arte drammatica, Nino Manfredi, Paolo Panelli, Giancarlo Sbragia e a un giovane Vittorio Gassman, con oltre dieci film all’attivo, tra cui molti a fianco di Totò e il pregevole Carosello napoletano di Ettore Giannini, approdò nella neonata televisione imponendosi per oltre vent’anni nel palinsesto della prosa e degli sceneggiati. Il 28 ottobre 1954 Buazzelli fu protagonista con Giorgio Albertazzi e Romolo Valli di un Edipo Re diretto da Mario Ferrero, in seguito interpretò molte altre commedie e tragedie fino al successo del 1961 in Canzonissima, dove figurava insieme a Sandra Mondaini e Paolo Poli. L’anno successivo, sempre nello stesso programma, fu chiamato a rimpiazzare Dario Fo, licenziato dalla Rai per uno sketch su un costruttore edile che fece scoppiare uno scandalo con innumerevoli interrogazioni parlamentari e articoli giornalistici. È verso la fine degli anni sessanta che Buazzelli raggiunse il picco della sua popolarità con la serie di Nero Wolfe, tratta dai romanzi di Rex Stout, incollando venti milioni di italiani davanti allo schermo. Negli anni settanta, oltre agli ultimi venerdì di prosa del Secondo canale, l’attore di Frascati regalò delle perle interpretative con Papà Goriot, da lui stesso sceneggiato e diretto nel 1970, Il Fausto di Marlowe, del 1977 con la regia di Leandro Castellani, e Il balordo, tratto dal romanzo di Piero Chiara per la regia di Pino Passalacqua e trasmesso nel 1978. Ancora oggi nell’immaginario dei più antichi telespettatori non può mancare l’immagine della stazza imponente, della voce calda e baritonale di Tino Buazzelli, la camminata sonora del suo Nero Wolfe, con le scarpe scricchiolanti, la baldanza discreta e affabile di una figura inconfondibile, autorevole, unica nel panorama artistico italiano.

© Marco Vignolo Gargini



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