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Tipi da Libri e Cioccolata Calda | #6 “Uccidi Il Padre” – di Sandrone Dazieri

Creato il 20 dicembre 2014 da Parolepelate

Mannaggia all’università! Ho un milione di libri da consigliare e troppo poco tempo per scrivere. Approfitto delle vacanze per spronarvi a riprendere quel libro che sta sul comodino da tanto tempo e aspetta solo di essere letto. Quindi, per questo Natale, Tipi da Spiaggia si digievolve e diventa… Tipi da Libri e Cioccolata Calda!

Tipi da Libri e Cioccolata Calda | #6 “Uccidi Il Padre” – di Sandrone Dazieri

Oggi voglio consigliarvene uno che ho divorato in due giorni e che mi ha fatta appassionare a un genere che non avevo mai considerato: il thriller. Conoscevo Dazieri di fama ma non avevo mai letto un suo libro, non ho mai visto un  telefilm sceneggiato da lui, niente di niente… Anzi, ero pure un po’ prevenuta nei suoi confronti.

Eppure grazie a Uccidi il Padre mi sono dovuta ricredere: è un romanzo che conquista, che ti lascia con il naso tra le pagine impaziente di andare avanti, il cuore accelerato per l’emozione. L’ho comprato perché, leggendo la trama, non ho potuto fare a meno di notare quanto trattasse temi tristemente attuali: una donna viene trovata morta, il suo bambino è scomparso e il principale indiziato è il marito della vittima e padre del ragazzino. Vi ricorda qualcosa?
I protagonisti sono Colomba Caselli, poliziotta in congedo, e Dante Torre, un uomo dal nome importante che si è guadagnato il soprannome di uomo del silos, avendo vissuto l’esperienza traumatica di rimanere chiuso in un silo per più di un decennio, mentre il resto del mondo lo credeva morto. Il suo unico contatto umano: una misteriosa figura che si faceva chiamare Il Padre.
I due personaggi sono uno l’opposto dell’altra: Colomba è dinamica, forte, profondamente appassionata ma dei recenti avvenimenti l’hanno profondamente cambiata e non sappiamo se riuscirà a tornare quella di prima; Dante invece è il suo opposto: è una persona che tende a nascondersi perché sembra non essersi reso conto di essere uscito dalla sua prigione, porta le cicatrici della sua infanzia traumatica e questo lo rende profondamente distaccato dalla realtà. Insomma, io li ho adorati. Vederli… anzi, leggerli collaborare è estremamente piacevole, e non solo per il modo in cui il loro rapporto si evolve ma perché man mano che andiamo avanti nelle indagini diventa tutto più complesso e intrigante, fino ad arrivare al punto di non riuscire a smettere di leggere per sapere come andrà a finire la vicenda, scoprire se davvero Il Padre è tornato e l’incredibile verità sul passato di Dante.

Penso che, quando leggiamo un libro di questo tipo, sia tutto un salire fino ad arrivare a quella circostanza che corrisponde al momento più alto della narrazione, attorno al quale girava l’intera storia, e poi quello che viene dopo serve semplicemente a raccontare cosa è successo in seguito a questo evento. Ormai è stato detto tutto, le indagini sono concluse ed è come scendere da una montagna e arrivare in pianura, dove tutto è più facile e ai personaggi non resta che archiviare l’accaduto e convivere con le conseguenze.

Non è questo il caso.

Uccidi il Padre ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine, anche quando credi di aver letto tutto e che il libro non possa darti più nulla ti spiazza e riaccende la miccia della tua curiosità, facendoti gentilmente inveire contro Dazieri perché non può averti lasciato davvero così. Tranquilli, non lo ha fatto: uscirà un seguito nel 2015, non so esattamente quando ma è già qualcosa. Avete tempo per recuperare, coraggio! Leggetelo, ne vale davvero la pena!

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