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To Rome with Love

Da Annanihil
Eccomi! Non potevo resistere a "To Rome with Love" del mitico Woody Allen con il nostro Roberto Benigni.Sono pienamente soddisfatta di aver visto questo film al cinema!
To Rome with Love
La voce di Domenico Modugno sulle note di "Nel blu dipinto di blu"(Volare) ci trasporta davanti all'Altare della Patria a Roma dove un pizzardone (termine romano per indicare il vigile urbano) si propone di raccontarci alcune storie avvenute nella città eterna.E qui piccola annotazione: i pantaloni del vigile sono sbagliati. Si vede che non sono della divisa ufficiale. Potrebbero essere di Dolce e Gabbana visto che appaiono per due secondi nel film? Si, ci sono anche loro oltre a un buon numero di nostri noti attori che si sono prestati a far da semplici comparse per amore di Woody.
Le quattro storie raccontate dal vigile si intrecciano alla perfezione, vengono interrotte e riprese suscitando la giusta curiosità dello spettatore.
Per praticità vado a riassumervele una alla volta (finale compreso!).
1 - La fama
Leopoldo Pisanello (Roberto Benigni) ha una moglie, due figli e una vita normalissima da impiegato. Le sue opinioni non interessano a nessuno e la sua vita si ripete giorno dopo giorno nel medesimo modo. Ma una mattina...sorpresa! Un gruppo di fotografi e giornalisti lo assediano, vogliono sapere tutto di lui, come dorme, cosa mangia, cosa pensa... Leopoldo vive come una tortura questa fama giunta improvvisa e senza alcun motivo, ma gradisce le improvvise attenzioni di donne bellissime che fanno la fila per stare con lui.
La fama, così come era giunta, sparisce riportando Leopoldo nell'anonimato. Tenta disperatamente di attirare l'attenzione di qualcuno, in pieno vaneggiamento si cala i pantaloni, "Ecco! Volevate sapere se porto i boxer?!".
La morale di questa storia la spiega l'ex autista di Leopoldo. Si può essere infelici e insoddisfatti sia da ricchi e famosi che da poveri e anonimi. Potendo scegliere è sempre meglio esserlo da ricchi e famosi.
2 - I ricordi
John (Alec Baldwin) è tornato a Roma con degli amici. Loro non vedono l'ora di visitare la città, lui preferisce starsene da solo, vuole ritrovare la strada dove ha vissuto da ragazzo.
Non solo ritrova la strada ma ritrova se stesso da giovane. Rivive il suo errore, la sua insana attrazione per una attricetta che ha rovinato la sua serena e seria storia con Sally.
L'attricetta, una tipa minuta, non si è fatta scrupoli per Sally, la sua migliore amica, e si è divertita a sedurre il suo ragazzo. Il povero illuso parlava d'amore, mentre lei alla prima occasione l'ha mollato senza pensarci due volte.
Esperienze di vita che se non ti uccidono ti fortificano.
3 - L'ingenuità (Può considerarsi una versione breve e aggiornata de "Lo sceicco bianco" di Federico Fellini con Alberto Sordi)
Due sposini (Alessandra Mastronardi e Alessandro Tiberi) si recano a Roma. Antonio ha ricevuto una proposta di lavoro molto interessante ma per la buona riuscita è importante ingraziarsi le simpatie degli zii. Milly preoccupata di fare una buona impressione cerca una parrucchiera...e si perde per Roma!
Antonio l'attende con ansia, quando sente bussare alla porta della camera d'albergo pensa che sia la moglie, invece è una prostituta (Penelope Cruz). Subito dopo arrivano gli zii e vedendo i due in atteggiamenti equivoci scambiano la prostituta per la moglie di Antonio.
Milly, sola e smarrita, si rincuora quando incontra Pia Fusari (Ornella Muti) sua attrice preferita che le presenta Luca Salta (Antonio Albanese). Milly ha sempre avuto un debole per Salta e fa fatica a resistergli, accetta il suo invito a pranzo e poi si lascia portare nella camera d'albergo dell'attore.
Antonio a sua volta cede alla prostituta tanto "è tutto pagato".
Milly è decisa a tuffarsi tra le braccia di Salta, quando un topo d'albergo (ladro interpretato da Riccardo Scamarcio) scombussola i loro piani. Il delinquente evita che l'attore venga travolto in uno scandalo e seduce Milly.
Quando finalmente i due sposini, Milly e Antonio, si ritrovano si riscoprono più affiatati che mai.
4 - L'ambizione
Jerry (Woody Allen) e moglie prendono un aereo per raggiungere Roma, dove la loro figliola in vacanza ha trovato l'amore e ha deciso di sposarsi.
Il primo approccio con il futuro genero (Flavio Parenti) non è dei migliori, peggio ancora con il suocero. "Il figlio è comunista, il padre un beccamorto, e la moglie cosa fa? Dirige un lebbrosario?".
Ma il suocero sotto la doccia canta splendidamente e Jerry si mette in testa di avviarlo alla carriera di cantante. C'è un solo problema: riesce a cantare solo e unicamente sotto la doccia. Jerry non si arrende, trova il sistema per farlo esibire davanti a un pubblico. Il "cantante sotto la doccia" riscuote un enorme successo mentre Jerry viene subissato di critiche. I critici non immaginano che la doccia sia una necessità per il cantante e non una forzatura imposta da terzi solo per far scena.
Poco importa, soddisfatti della buona riuscita vissero tutti felici e contenti.
Il film si conclude come era iniziato sulle note di "Nel blu dipinto di blu". Un uomo si affaccia alla finestra e ci garantisce di sapere tante altre storie, più del pizzardone, e di essere ben disposto a raccontarle.
Che sia possibile un sequel?
P.S.: primo film in cui Woody Allen è doppiato da Leo Gullotta.

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