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To Rome with love: Woody Allen omaggia l’Italia, però…

Creato il 25 aprile 2012 da Postscriptum

To Rome with love: Woody Allen omaggia l’Italia, però…

Continua il tour europeo del grande regista newyorkese che, dopo Parigi, fa tappa nella Città Eterna con To Rome With Love.

Un cast imponente, scelto pescando tra il meglio di Hollywood e Cinecittà per un film a episodi con sullo sfondo le meraviglie artistiche e architettoniche della Capitale D’Italia che rappresenta il crogiolo di quanto di bello (e di brutto) offre al mondo la razza italica.

Non è il miglior Woody Allen di sempre, anzi secondo gli amanti dei suoi lavori (tra cui Chiara) serpeggia un certo malcontento ma, superando lo sbigottimento per un doppiaggio terribile (per lo meno nella versione italiana) e per una trama decisamente fragile quello che viene fuori è un vero e proprio spaccato caustico sulla società italiana e sulle caratteristiche di quest’ultima che risaltano da fuori. Non bastano però i nomi di Roberto Benigni, Penelope Cruz, Alec Baldwin, Ellen Page, Alessandra Mastronardi e Antonio Albanese per non far storcere il naso di fronte ad una pellicola piacevole certamente ma molto, troppo, scontata e senza vigore.Tuttavia Allen è geniale nel tirare fuori tutti i difetti endemici della società italiana e far ridere nel farlo: avventatezza, superficialità, pressapochismo e cialtroneria in tutte le salse la fanno da padrone e il bello è che ne ridiamo pure. Soprattutto noi italiani.

To Rome with love: Woody Allen omaggia l’Italia, però…

C’è l’impiegatuccio Leopoldo Pisanello (Benigni) che diventa famoso all’improvviso divenendo un vero e proprio feticcio delle masse e rappresenta la leggerezza con cui i reality show portano alla ribalta personaggi senza alcuna qualità che vengono pagati per raccontarci con quale mano si grattano la testa o cosa hanno mangiato a colazione; ci sono  Antonio e Milly (Alessandro Tiberi e la Mastronardi) due giovani sposi pieni di buone speranze che vogliono trasferirsi a Roma ma che finiranno a trascorrere la giornata separati, l’uno con la escort Anna (Penelope Cruz) e l’altra con il famoso attore Luca Salta (Albanese); un altra coppia, stavolta di fidanzati universitari è composta da Jack (Jesse Einsenberg, il Mark Zuckerberg hollywoodiano) e Sally (Greta Gerwig) e verrà messa a dura prova dall’arrivo della conturbante Monica (Ellen Page, l’indimenticabile Juno dell’omonimo film); e infine ci sono le famiglie di Michelangelo (Flavio Parenti) e di Hayley (Alison Pill) che saranno sconvolte dal padre di lei, Jerry (Woody Allen), discografico in declino con il terrore del pensionamento.

To Rome with love è una contraddizione cinematografica. A dispetto di un doppiaggio (dell’inglese) pessimo, la recitazione è perfetta e non poteva essere altrimenti visto i nomi coinvolti, Benigni è magistrale nella sua spontaneità, la Cruz è splendida e bravissima  nel suo italiano spagnoleggiante,  Albanese è un genio e anche tutti gli altri non sfigurano minimamente. Il risultato complessivo, però, non va oltre l’etichetta di buon film e niente di più.


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