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Tombazis e gli schiavi di Adrian Newey

Da Carlo69 @F1Raceit

Melbourne, 14 marzo 2013 – Di piloti validi oggi ce ne sono diversi e la scelta e’ piuttosto ampia. Ma di tecnici che tutti vorrebbero ce ne e’ solo uno: Adrian Newey.

Non sembra pensarla alla stessa maniera Nicholas Tombazis, uno dei progettisti delle monoposto della Rossa di Maranello. E non poteva essere altrimenti, visto che se un giorno dovesse arrivare il genio inglese, il primo a farne le spese sarebbe proprio lui.

Ma Tombazis ci tiene a sottolineare che non e’ solo la figura di Newey che e’ importante ma anche e soprattutto la metodologia di lavoro tra la Ferrari e la Red Bull. Una che privilegia un lavoro di squadra, l’altra che invece fa perno sulla figura di Newey.

“Siamo soddisfatti con la metodologia di lavoro presente oggi alla Ferrari, dove cerchiamo di combinare il rispetto del lavoro in team con il raggiungimento dell’obiettivo della vittoria, cosa che ci e’ mancata in questi anni. Certo siamo diversi rispetto alla Red Bull e senza conoscere i dettagli, tutta la nostra organizzazione e’ diversa. Non abbiamo una sola persona che fa tutto, che pretende di conoscere tutto mentre tutti gli altri sono una specie di schiavi. Abbiamo un team di tecnici molto forte che abbiamo riorganizzato in questi anni perche’ non ci stava dando i risultati sperati. Da un punto di vista tecnico e’ difficile non provare ammirazione per il lavoro svolto da Newey e per i risultati raggiunti. Da un punto di vista umano, diciamo che conosco altre persone”.

La distinzione nella metodologia di lavoro ci sta tutta, ma e’ indubbio che i risultati danno ragione a Newey, il quale forse un giorno portera’ la sua squadra di “schiavi” a Maranello ed allora vedremo quale metodologia di lavoro ha funzionato di piu’.

La “guerra” per ora solo psicologica tra Ferrari e Red Bull e’ gia iniziata.

 


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