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Top 14: la fine di due ere, Cotter già verso nuovi lidi, è arrivato anche il momento di Novés.

Creato il 11 maggio 2014 da 22metri @22metri

Dopo 21 anni Toulouse non arriva in semifinale, dopo 77 vittorie consecutive Clermont perde al Marcel Michelin.

Non si può parlare di sorpresa in entrambi i casi si tratta della logica conseguenza di due partite giocate meglio da parte dei rispettivi avversari, più in forma e più determinati.
La sconfitta del Toulouse ha un'immagine simbolo, quella di Guy Novés che cerca in tutti i modi di far tornare in campo Florian Fritz, colpito durissimo e ridotto come Rocky Balboa all'angolo. La disperazione dell'allenatore per riavere il suo centro dimostra come la tattica dello Stade fosse limitata e inflessibile, il suo sostituto, Gaël Fickou, non dava infatti la solidità al centro che il tecnico voleva e pur di cambiare la propria tattica, Novés ha preferito rischiare la salute del suo giocatore.
È tempo di fare le valigie: la salute di nessun giocatore vale una semifinale, una finale o una coppa del mondo. Un allenatore dovrebbe essere in grado di mantenere la calma e la capacità di giudizio necessarie in ogni momento.
Episodio a parte, la partita dello Stade è stata segnata tre fattori: la mischia che si è fatta dominare da quella del Racing offrendo punti preziosi all'infallibile Sexton, gli errori al piede di McAllister e Doussain che sono costati nove punti fondamentali, e la solita risposta d'orgoglio dopo la strigliata negli spogliatoi, una squadra come il Toulouse non dovrebbe ridursi a farsi sgridare dal proprio allenatore al cambio di campo. Ma l'origine della prima uscita di scena prima delle semifinali in 21 anni viene da lontano ed è il culmine di un declino che era iniziato la scorsa stagione.
Anche la sconfitta del Clermont ha radici profonde, in una squadra che arriva con le polvere bagnate a fine stagione e in un nervosismo latente nei giocatori che già si era manifestato nella vittoria di misura sul poi retrocesso USAP che è forse il sintomo dell'uscita di scena di Verner Cotter.
Anche nel caso di questo spareggio, i demeriti dei padroni di casa non devono togliere ai meriti degli ospiti, autori di una gara quasi perfetta e a tratti eroica quando sono rimasti in tredici contro quindici per gli evitabili cartellini gialli a Capo Ortega e Evans.
Racing e Castres avranno ora modo di confermarsi contro Montpellier e Toulon rispettivamente, due partite che promettono scintille, soprattutto la seconda, re-match della finale a sorpresa dell'anno scorso.

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