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Top 5: Cinque cose fastidiose della stagione 2010/2011

Da Mcnab75
Top 5: Cinque cose fastidiose della stagione 2010/2011

Siamo quasi in chiusura con le top 5 di questi ultime due settimane. Ne mancano un paio, o forse tre, dipende da quanto riesco a scrivere prima della partenza. Oggi è il turno di una classifica personale che più persona non si può: le cinque frasi/cose/affermazioni che più mi hanno infastidito in questa stagione (settembre 2010/agosto 2011). Per una volta niente fantasia quindi, solo realtà spiccia. Evito, per non appesantire troppo la discussione, di inserire voci troppo personali (tranne una) o eccessivamente filosofiche.

Insomma, un bel post di sfogo, cercando però di buttarla in simpatia. Probabilmente seguirà anche la Top 5 speculare/contraria, perché in questo mondo serve anche positività.

 

5. “L'iPad non serve a un *azzo!”


Top 5: Cinque cose fastidiose della stagione 2010/2011

 

Quante volte l'ho sentito: Un centinaio.

 

Non servirà a un razzo, ma intanto l'ho sto usando ore su ore. Non sarà economico ma finora non è andato in crash nemmeno una volta. Non sarà un ebook reader, ma ci ho già letto una trentina di ebook e altrettanti fumetti. E soprattutto: l'ho pagato io, non l'ho rubato a nessuno. Poi qualcuno mi dovrebbe anche spiegare perché buttare 40mila euro in un'auto è figo mentre spenderne 500 per un'iPad è uno spreco. Tutta questione di proporzioni, evidentemente.

 

4. “Perché butti il tuo tempo in queste str*nzate?”


Top 5: Cinque cose fastidiose della stagione 2010/2011

 

Quante volte l'ho sentito: Almeno una volta a settimana da quando ho 13/14 anni.

 

A forza di dirmelo quasi quasi va a finire che ci credo anch'io!

Ma perché scrivi? Ma perché gestisci un blog? Ma perché leggi fumetti? Ma perché guardi quei film? Ma perché stai tutto il tempo al computer?

La risposta, a quanto pare, è unica e un po' volgare: ma perché non vi fate i *azzi vostri?

 

3. “Ah ciao, ieri dimenticavo di dirti: convivo da cinque anni e ho un figlio.”


Top 5: Cinque cose fastidiose della stagione 2010/2011

 

Quante volte l'ho sentito: Una. Mi è bastata.

 

È stato lo scoop della stagione, qualcosa a metà con lo scoprire che uno dei tuoi migliori amici è un serial killer e provare la sensazione di vivere in una candid camera. Cose che infondono fiducia nel prossimo, non c'è che dire.

 

2. “Gli ebook non se li fila nessuno.”


Top 5: Cinque cose fastidiose della stagione 2010/2011

 

Quante volte l'ho sentito: Parecchie, solitamente da scrittori che hanno tentato a loro volta di pubblicare ebook.

 

Che poi è una chiara, banale e patetica scusa. Della serie: il mio ebook non lo ha letto nessuno, quindi è lo strumento in sé che non interessa. Mai, per l'amor del cielo, fare un po' di mea culpa, figuriamoci. È sempre colpa di qualcun'altro: del mezzo, dei lettori, del destino cinico e baro, della globalizzazione, dei pirati somali.

 

1. “Io il tuo libro l'avrei scritto così.”


Top 5: Cinque cose fastidiose della stagione 2010/2011

 

Quante volte l'ho sentito: Almeno una dozzina.

 

Io sono sempre e comunque favorevole al confronto, alla critica costruttiva, perfino ai consigli non richiesti. Ma non ne posso più di quelli che scaricano, nemmeno ringraziano e partono subito col dire: “carino, ma io l'avrei scritto diversamente qui, qui, e qui e (giù elenco di millemila variazioni)”. Per la serie: ma a questo punto perché non lo scrivi tu un fottutissimo romanzo?


Top 5: Cinque cose fastidiose della stagione 2010/2011

 

Premio speciale della giuria: Qualunque discorso sulla scrittura, compresi gli infiniti dibattiti sullo show don't tell, sul “demone dentro” che spinge qualcuno (non me) a diventare cieco davanti alla tastiera del PC, sulla verosimiglianza e sull'As you know Bob. Non che non siano interessanti, eh, ma io non li reggo più.


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