Magazine Italiani nel Mondo

TOP post dal mondo expat #15.9.14

Creato il 22 settembre 2014 da Mamma In Oriente

Eccoci al consueto appuntamento del lunedì con la mia selezione degli articoli che più mi sono piaciuti della scorsa settimana dai “Blog Italiani nel mondo”. Come sempre, in ordine di uscita:

“Amici o meteore?” del blog “Mammacongelo” dal Canada

L’autrice riflette su un tema delicato per chi vive all’estero: farsi, e soprattutto mantenere, delle amicizie vere. Si chiede se è giusto considerarle amicizie o se si dovrebbero in realtà chiamare in altro modo dal momento che, spesso, la loro caratteristica principale è proprio la transitorietà. Scrive:

“Conosco qualcuno, diventiamo amici e poi.. poi scade il tempo a nostra disposizione e quel qualcuno riparte e torna da dove è venuto. Praticamente qui non riesco a farmi amici, conosco solo meteore. Entrano un attimo nella tua vita, la illuminano e poi smettono di brillare, fugaci spariscono.”

“La paura” del blog “Donna con fuso” da New York

L’autrice ci racconta delle sensazioni provate a poche settimane dall’aver scoperto di essere in attesa di un bimbo. Sensazioni negative e di paura, seppure mescolate alla felicità. Lo fa attraverso una commovente lettera a cuore aperto scritta in quei giorni a suo figlio. Scrive:

“Sono tanto, tanto agitata e ho una paura terribile. Paura di illudermi e di stare male, paura di non poterti conoscere e riempire di baci. Oh povero te! Quanti baci ti darò! Ti terrò in braccio fino a che mi si spezzerà la schiena. Ti farò volare in alto e ridere a crepapelle. E poi piangerò di gioia.”

TOP post dal mondo expat  #15.9.14

“Nuova Zelanda, terra di prime volte” del blog “The Blooker” dalla Nuova Zelanda

L’autrice scrive in realtà durante gli ultimi giorni del suo soggiorno in Nuova Zelanda e questo post è in realtà un commiato sentito ad un paese dove ci dice di aver provato tantissime “prime volte” e dove vorrebbe lasciare un pezzetto di sé. E, ancora e soprattutto, dove si è scoperta realmente cambiata. Scrive:

“Non ho più paura di dire che ho cambiato idea. Non mi interessa niente di sembrare incoerente. Non ho più paura di dire che ho voglia di tornare in Italia e, possibilmente, di trovarmici bene e di passarci un po’ di tempo. Non ho paura a dire che qui, da lontano, ho capito che viaggiare è meraviglioso ma tornare a casa, spesso, è ancora più bello.”

“Office supplies” del blog “Chottomatteo” dalla Francia

In realtà l’autore è ancora in viaggio in Giappone e ci racconta un suo piccolo spaccato giornaliero seduto ad un bar. E’ più che altro però l’occasione per rivelarci la bellezza di certi momenti in cui la razionalità viene messa da parte e ci si gode l’attimo. Ce ne dà una bellissima descrizione:

“Accontentiamoci di questi spiragli, di questi brevi momenti di illuminazione, quando la razionale logica di ciò che ci circonda si dissolve ed evapora lasciando scoperto il meraviglioso vuoto sottostante. La libertà del nonsenso, l’allegria del caos, Il purificante calor bianco della follia.”

“Le sfumature dell’amicizia” di Valeria dagli Stati Uniti del blog “Amiche di fuso”

L’autrice ci parla di com’è stato costruirsi delle amicizie nei suoi anni di espatrio. Della facilità e naturalezza con cui è successo a Berlino e di come negli Stati Uniti, ancora oggi, non sia capitato di trovare delle amicizie vere. Inevitabile il rammarico e la nostalgia per non essere più vicini alle amicizie lasciate in Europa. Scrive:

“Vorrei che quel migliore amico dell’università venisse a trovarmi anche lì, a Seattle, come ha fatto a Berlino, vorrei che almeno non ci fosse quel maledetto fuso di nove ore che rende quasi impossibile una chiacchierata se dall’altra parte è notte. Di là la giornata è finita e tu non ne hai fatto parte e certi giorni la nostalgia e quella mancanza sono struggenti.”

“Chinatown e Little Italy” del blog “Cucinanto” dalla Cina

L’autrice ci racconta di aver capito, da quanto è diventata una expat,  come era stato stupido e facile spesso giudicare la comunità cinese nella sua città d’origine italiana. Capisce che quello che di solito si dice di loro in Italia, può perfettamente descrivere anche le nostre piccole comunità italiane o straniere all’estero. Ora che lo “straniero” in terra cinese è lei, cambia completamente la prospettiva. Scrive:

“E mi sono vergognata. Mi sono sentita stupida perché avevo giudicato senza sapere nulla, avevo sparato a zero senza cercare minimamente di comprendere o immedesimarmi.”

“you’ll wear those shoes and I’will wear that dress” del blog “Such an amount of worse for you” dalla Svezia

L’autrice ci parla di una nuova amica e di come si sia sentita subito in sintonia con lei perché è una persona fuori dal coro, che non ha paura di mostrarsi com’è e di dire quello che pensa anche se difficilmente condivisibile dalla maggior parte delle persone. E con cui quindi riesce a sentirsi a sua volta libera di essere sé stessa. Scrive:

“Adoro la gente che ti racconta della proprie stramberie, senza sapere se tu sei pronta a supportarle e non a giudicarle. Perché chi giudica lo trovi sempre, specie su certe questioni. Quelli che ti parlano dando per scontato che la pensi come loro, perché loro la pensano come “tutti” e dunque nell’unico modo “normale”.”

Per oggi ho finito, buona lettura!


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