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Topless, di protesta o mainstream?

Creato il 23 dicembre 2013 da Zero @zeroblogtw

 Ultimamente il topless è diventato una forma di protesta potente. Lanciato dlale Femen, ora il topless come segno di protesta viene usato in molte occasioni. Femen è un movimento ucraino salito agli onori delle cronache a partire dal 2008 quando un gruppo di donne, inizialmente ristretto che via via si è allargato, ha inziato a manifestare in topless scrivendo sul proprio corpo, in particolare busto, tette e schiena le frasi simbolo delle loro proteste.

Iniziate come manifestazioni contro il turismo sessuale, le discriminazioni uomo-donna, con il tempo le proteste delle Femen hanno allargato il loro campo colpendo in mezzo mondo, perfino durante l’ultimo Conclave.

Il tipo di protesta è efficace, coordinato, di impatto, la comunicazione è potente. Le foto girano molto sul web e le scritte vengono lette da milioni di persone tuttavia quando questo tipo di protesta smette di essere un modo per farsi sentire, per bucare lo schermo, per far parlar del movimento, di quello che ha da dire e quando i media, i giornali, i siti di informazione inziano a trattare queste proteste come fenomeno erotico, belle ragazze a seno nudo, notizie acchiappaclik da riportare per soddisfare le curisità morbose sempre più incancrenite nel tempo dei social network?

Il rischio secondo me c’è e non è trascurabile e la riflessione mi viene a partire dalla notizia della protesta di ieri sulla spiaggia di Ipanema, Brasile, nel primo giorno d’estate, che ha visto svolgersi un topless collettivo contro l’arresto per ‘oltraggio al pubblico pudore’ nel caso una donna prendesse il sole a petto nudo.

La notizia di questa manifestazione ha fatto il giro del mondo, ogni telegiornale, ogni sito di informazione se ne è occupato con le parole che ho usato anche io: ‘topless collettivo a Ipanema‘ ‘Brasiliane in topless per protesta‘ etc. Titoli ammiccanti con foto altrettanto.

Si sa, “tette”, “boobs” etc è una delle parole più cercate in rete, riuscire a distinguere la schietta protesta dalla massificazione pubblicitaria è difficile.


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