Di Andrea Russo. L’Ebola è un virus appartenente alla famiglia Filoviridae estremamente aggressivo per l’uomo, che causa una febbre emorragica, dolore ai muscoli e agli arti e numerosi problemi al sistema nervoso centrale.
Il virus in realtà è molto debole fino a quando si trova all’esterno del corpo; basterebbe un po’ di disinfettante per ucciderlo ma la facilità con la quale entra nell’organismo è uguale alla forza che manifesta una volta entrato in circolazione nel corpo. Fin dalla sua scoperta, il virus è stato responsabile di un elevato numero di morti. L’ultima epidemia risale al 2007, nella Repubblica Democratica del Congo dove Morirono 187 persone.
A distanza di sei anni ritorna la paura in Africa, dove resta alta l’allerta per l’epidemia scoppiata a gennaio nel sud della Guinea. L’Oms sta indagando anche su altri casi in Sierra Leone e Liberia. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha registrato 337 morti e 150 malati di febbre in tutto il paese, di cui 61 sono risultati positivi al virus. Nuovi casi si sono registrati anche a Manrovia nella cittadina di New Kru Town dove in solo 10 giorni sono stati registrati sette morti. La popolazione è spaventata e l’angoscia inizia a crescere tra la gente. A preoccupare più di tutto è il fatto che il ceppo di questo virus ha una mortalità del 90%.
Mai prima di oggi un’epidemia di Ebola si era propagata in un così vasto territorio. “Non abbiammo avuto fino ad oggi una epidemia di Ebola in questa parte dell’Africa; L’attuale esplosione di focolai in Guinea e Liberia è tra le più difficili mai affrontate e potrebbe proseguire ancora per 3-4 mesi”, ha dichiarato Fukuda,vice direttore generale dell’Oms. Nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. “La diffusione dell’epidemia, che è cominciata nel sud della Guinea, per estendersi alla capitale Conakry e, la Liberia, è inquietante“.
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