Magazine Italiani nel Mondo

Torni in Italia per la ricerca? No grazie, resta in Svizzera

Creato il 21 novembre 2011 da Fugadeitalenti

Quando vedo come funziona qui, ho l’impressione che esista un vero dare-avere. Gli studenti forniscono prestigio e brevetti all’università: in cambio ricevono buona formazione, reali possibilità di carriera, buoni stipendi e aiuti per creare una start-up. Italiani ce ne sono molti, e ho l’impressione che aumentino sempre. E davvero pochi sperano di tornare“. Così Francesca Zagari, 31 anni, ricercatrice e PhD., riassume la sua visione della ricerca italiana. Dalla Svizzera, ovviamente.

Storia di una doppia emigrazione, quella di Francesca: dalla Calabria al Nord per studiare. Poi verso la Francia e la Svizzera. Per lavorare. Arriva a Milano per studiare Biotecnologie Farmaceutiche, una laurea che -le garantiscono- le avrebbe spalancato le porte dell’impiego. Non in Italia, però.

Concluso il ciclo di studi con un bel 110 e lode, Francesca firma un contratto per una borsa di studio annuale, ma si rende presto conto di vivere una condizione da “parcheggiata”. Prova un concorso di dottorato, ma comprende immediatamente che il vincitore era già stato designato.

E’ a questo punto che arriva il guizzo: prende al volo una Borsa Leonardo, e si sposta per un semestre a Grenoble, in Francia. “Esperienza bellissima“, la definisce. Francesca non si perde comunque d’animo: nel 2006 avviene il suo primo tentativo di ritorno a Milano, in una piccola azienda e con contratto a progetto. Dopo un anno molla, stanca della precarietà, del basso stipendio e dell’impossibilità di essere autonoma.

Prende allora il volo per Strasburgo, dove lavora presso una multinazionale che vende prodotti per la ricerca e produzione di farmaci. Le condizioni di lavoro sono ottime, rispetto all’Italia, ma l’ambito di impiego è molto diverso rispetto alle sue aspirazioni. Nel 2009 si rimette allora sul mercato, ottenendo un contratto presso una multinazionale farmaceutica in Svizzera. Qui avviene il secondo tentativo di ritorno nel Belpaese, con un esito paradossale: la multinazionale le offre la possibilità di svolgere un dottorato a costo zero, con stipendio, progetto, e attività di ricerca già comprese e a carico dell’impresa. L’unico tassello che le manca è un’università di riferimento. Francesca è convinta di poter concedere una seconda chance al suo Paese: contatta due atenei, uno a Milano, l’altro a Roma. E scopre, con enorme sorpresa, che nessuno dei due può garantirle questa possibilità. La burocrazia italiana le crea una tale serie di complicazioni, che Francesca opta per restare in Svizzera, iscrivendosi ad un ateneo elvetico.

Qualche volta ho il senso di colpa per essere scappata dal nostro Paese… ma poi ripenso alla mia storia, guardo la situazione politico-sociale. E penso ai miei amici rimasti. E il senso di colpa passa!“, riflette ora amara Francesca.

Ospite della trasmissione è Marko Bertogna, ricercatore e fondatore del blog “Giovani Ricercatori Universitari”, che rappresenta i “giovani cervelli” che hanno vinto le ultime tornate concorsuali. Ma che poi si sono visti discriminati. Marko ci spiega perché.

Nella rubrica “Spazio Emigranti” l’ultima puntata dell’inchiesta sulle città e sui Paesi della Nuova Emigrazione, in collaborazione con il Ministero degli Esteri. Tappa in Brasile: Piermario Daccò, Consigliere dell’Ambasciata d’Italia a Brasilia, ci racconta la nuova emigrazione professionale in uno dei Paesi emergenti.

Ascolta la puntata collegandoti alla pagina di “Giovani Talenti” sul sito di Radio 24: CLICCA QUI

Leggi il blog di “Giovani Talenti” sul sito di Radio 24: CLICCA QUI

Utilizza la piattaforma online “Matching”: CLICCA QUI

La discussione di questa settimana: Sentite di poter dare il vostro contributo alla ripresa dell’Italia, in un momento così delicato della sua storia? Quanto bisogno ha ora il Paese delle migliori intelligenze, formatesi all’estero in un contesto internazionale? Permane però il rischio, secondo la vostra esperienza, che le porte siano sprangate, nel momento del rientro? E’ pronta insomma l’Italia a chiedere aiuto e offrire possibilità concrete ai suoi giovani più “globali”?

Scrivi la tua a: [email protected]

SEI UN GIOVANE “UNDER 40″ ESPATRIATO ALL’ESTERO? VUOI RACCONTARCI LA TUA STORIA? Per contattare la trasmissione: [email protected]

Alla prossima puntata: sabato 26 novembre, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :