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Toy Boy Story: cosa vuol dire stare con un ventenne

Creato il 04 febbraio 2016 da Signorponza @signorponza
Toy Boy Story: cosa vuol dire stare con un ventenne

Quando frequenti una persona più giovane di te, ti si apre un Mondo nuovo, tipo Cristoforo Colombo che scopre le Americhe. Ricordate che la settimana scorsa vi ho raccontato di come sono incappato tra le braccia di un baldo giovanotto? Frequentare un uomo che ha qualche anno in meno di te ha i suoi vantaggi ma non è tutto oro quello che luccica, spieghiamo perché.

Ci eravamo lasciati con me che importunavo in ospedale un ragazzotto peloso, riuscendo poi, con abili manovre di stalking, a farmi portare a casa. Da quel momento non ci siamo lasciati, un climax di emozioni e sentimenti che è culminato con una brillantissima convivenza dopo solo quattro mesi. E mentre io ero alle prese con i problemi a lavoro, trovavo sempre lui a casa a darmi supporto e comprensione, per non parlare di massicce dosi di pene che ancora oggi ringrazio la Madonna di avermelo fatto conoscere. Il siciliano, chiamato così per le sue evidenti origini bolzanesi, è un ragazzo di ventiequalcosa anni, che studia all'università qualcosa che ha a che fare con la medicina ma di più non so. Uno che non parla molto ma che guarda parecchio, uno che ti mena all'occorenza ma che quando serve ti porta anche i fiori, più o meno. Ma non è proprio di lui nello specifico di cui voglio parlare, ma di come gli anni che ci separano possano andare a vantaggio della nostra relazione, o essere la scusa per pensare, a volte, "ma chi me lo ha fatto fare?"

Gap generazionale

Convivere con individui nati quando tu facevi già gli esami di terza media è complicato, almeno dal punto di vista culturale. Dover continuamente spiegare loro i tuoi rimandi a Berverly Hills 90210 è faticoso, voglio dire, come fai a non conoscere Brenda Walsh e a sapere che è stata la capostipite delle stronze della mia generazione? È una battaglia costante a chi abbia avuto un'infanzia migliore: era meglio giocare a Sailor Moon fingendo che la scopa fosse lo scettro lunare o passare i pomeriggi a giocare ai Pokémon? Non che io mi sia mai calato nei panni della guerriera che veste alla marinara, sia chiaro, ma fa comunque un certo effetto sapere che le cose che hai visto e vissuto tu da piccolo siano così lontane da quelle che ha conosciuto la persona che ami. Non voglio nemmeno parlare del fatto che questa generazione non sa nemmeno i nomi delle componenti delle Spice Girls perché se mi arrabbio dovete chiamare l'ONU per calmarmi. Ma poi, cosa cazzo sono i Digimon?

Toy Boy Story: cosa vuol dire stare con un ventenne

Anche la vita sociale è differente. Ci sei tu, che hai più di trent'anni e un lavoro che ti massacra, anche solo psicologicamente, e c'è lui che fa gli esami a crocette e gli aperitivi. E gli devi stare dietro, perché potrebbe stufarsi delle tue serate pigiama, plaid e Netflix, quindi chi se ne frega della sveglia alle sei, ubriachiamoci alle serate universitarie in settimana e vomitiamo nel bagno in ufficio. Ma è bello tornare, anche solo per qualche volta, alla vita senza pensieri che avevi quando non ti era richiesto di averne. Passare una serata senza pensieri e in compagnia di persone divertenti può sembrare scontato, ma chiedetevi quando sia l'ultima volta che avete riso a crepapelle, l'ultima volta che vi siete goduti la vostra vita senza pensare alle conseguenze, l'ultima volta che vi siete buttati in una relazione a capofitto fregandovene delle conseguenze. Ve la ricordate?

Sesso

L' ars amandi dei ventenni, signore mie, è una delle cose che vi consiglio per questo nuovo anno. Fatevi un regalo, uscite con uno di vent'anni che non lavora. Non vi dirà mai di no, non accamperà scuse idiote ogni volta che avrete voglia di copulare e, se vi servisse un'altra ragione, vi fotterà come se non ci fosse un domani. Dice Piero Angela che siamo animali, e passata la pubertà il nostro istinto di accoppiarci aumenta. Bhe, Piero, volevo dirti che da quando sto con questo, se fossi una donna, avrei già almeno dodici figli perché mi sembra una di quelle bestie che quando vanno in calore si farebbero anche gli alberi. Una cosa che ha sicuramente i suoi pro ma anche i suoi contro, perché io non è che ho più diciotto anni, lavoro a tempo pieno e sono pendolare, a volte stare dietro ai suoi ritmi mi affatica, mi prosciuga, if you know what I mean.

- Che mangiamo per cena? - Non lo so, scopiamo.

- Andiamo al cinema stasera? - No, scopiamo.

- Hai visto gli orari della mostra a Palazzo Reale? No, è ora di scopare.

Toy Boy Story: cosa vuol dire stare con un ventenne

Sfruttamento di minore

C'è questo lato della convivenza che forse mi è sfuggito un po' di mano. Siccome lui è più giovane, la casa è vostra, voi lavorate e lui riceve tutti i mesi il bonifico dalla mamma, allora siete voi che comandate. Quindi il bucato, i piatti, le raccomandate in posta, i sacchetti della spesa, l'appuntamento dal medico, stirare le camicie, preparare colazione, pranzo, cena, merenda, spuntino della mezzanotte, sono tutte cose che deve fare lui. Perché sono io che porto i pantaloni a casa, almeno fino a quando non me li leva, ma quella è un'altra storia.

Toy Boy Story: cosa vuol dire stare con un ventenne

Se dovessi quindi consigliare o meno a qualcuno una relazione con una persona più giovane direi di sì, di buttarcisi a braccia aperte, perché qualora andasse male non sarebbe diversa da una relazione finita con un coetaneo o con qualcuno di più grande. Io mi diverto, non trovo grandi differenze dalle storie precedenti, perché onestamente essere più giovani non è sinonimo di essere più deficienti. Con lui ci parlo, anche delle cose serie della mia vita, ed è proprio lui che mi ha spinto verso il nuovo lavoro che ora svolgo, ma questa è un'altra storia.

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