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Tra somalia e morte: il peggio deve ancora venire?

Creato il 06 agosto 2011 da Alessandro @AleTrasforini

In un afoso agosto intasato da spread, BtpBund default si lasciano scorrere sottotraccia emergenze che stanno devastando parti del mondo che pesano, sia economicamente che produttivamente, molto meno di altre maggiormente titolate.  Prosegue senza miglioramento alcuno la tragedia che sta attanagliando la Somalia e larga parte dell'Africa orientale: nonostante ponti aerei di aiuti umanitari, vertici di G20 e FAO convocati in sedute straordinarie, purtroppo, niente sembra migliorare.  Funzionari del Governo statunitense descrivono numeri da incubo: nel giro di soli 90 giorni, infatti, circa 29mila bambini sarebbero deceduti per l'effetto combinato di malnutrizione e carestia.  Pochi mezzi di informazione riferiscono consapevolmente e regolarmente di quanto stia accadendo: dagli assalti ai convogli alimentari targati ONU fino ad arrivare alle previsioni di carestia in aumento.  La crisi, da quanto si può capire, si sta progressivamente allargando ed aggravando: l'Unità di analisi per la sicurezza alimentare presso le Nazioni Unite (Fsnau) riferisce che, entro il prossimo mese e mezzo, la carestia potrebbe estendersi a tutte le regioni della parte meridionale del paese. La carestia è dovuta al periodo di siccità più grave degli ultimi 50 anni, di pari passo al fatto che potrebbe durare fino al tardo dicembre 2011. Estendendosi verso altri luoghi dell'Africa Orientale, sorge spontaneo chiedersi quanti altri innocenti potrebbero rimetterci la vita: stando alle ultime previsioni, si tratterebbe di una cifra prossima ad 11 milioni di persone.  Tra i già esposti al rischio di denutrizione, oltre 3,7 milioni sono in quella Somalia attualmente devastata.  La stessa Fsnau conferma quanto e come l'attenzione mondiale sia dirottata su temi ben differenti: "Nonostante un aumento dell’attenzione nelle ultime settimane, l’attuale risposta umanitaria rimane inadeguata a causa soprattutto delle restrizioni di accesso, della difficoltà di aumentare l’assistenza di emergenza e della mancanza di fondi.[...]" Conferme indirette giungono dalla Croce Rossa Internazionale, in aggiunta all'aumento dei generi alimentari di base che ha già ridotto alla fame il 30% delle famiglie somale (a prescindere dal dramma carestia-malnutrizione, nds).  Mentre informazione e politica non sembrano spingere al massimo delle possibilità per affrontare sulla tragedia, vengono assaltati campi profughi e sfruttati fino all'esasperazione i Programmi Alimentari promossi dalle realtà di volontariato e cooperazione interessate.  La siccità, intanto, avanza a macchia d'olio. Similmente a quanto scritto sopra, infatti, altre zone colpite sono quelle nordorientali del Kenya e quelle sudoccidentali dell’Etiopia, in aggiunta al Gibuti. La situazione attuale in Eritrea rimane, invece, sconosciuta. Tutto ciò perché il Governo non consente l’ingresso di Ong straniere e non sta fornendo informazione alcuna circa la paurosa emergenza.  Il peggio deve ancora venire? Tra problemi economici e speculativi, forse, politica ed informazione dovrebbero preoccuparsi anche di altro. 
TRA SOMALIA E MORTE: IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE?

Fonte: 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/06/la-somalia-ha-fame-in-tre-mesi-morti-ventinovemila-bambini/150056/ http://www.rassegna.it/articoli/2011/08/05/76881/somalia-30000-bambini-morti-di-fame

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