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Traffico crocieristico a Venezia: un impatto economico da 435 milioni di euro

Creato il 18 febbraio 2013 da Dreamblog @Dreamblog

Ribadita l’importanza della stazione marittima, si studiano soluzioni alternative

Traffico crocieristico a Venezia: un impatto economico da 435 milioni di euroCrociere a Venezia: da anni è in corso un acceso dibattito tra le autorità locali circa la convenienza e l’opportunità di continuare a far transitare le grandi navi da crociera accanto a San Marco.  E, dopo il recente naufragio di Costa Concordia al largo dell’isola del Giglio, alla controversia si è prepotentemente aggiunta anche la delicata questione sicurezza.

A motivazioni ambientali che propendono per uno stop del traffico crocieristico in laguna, si contrappongono importanti impatti economici i quali, nel corso di un convegno tenutosi a Marghera e promosso da Confindustria Venezia, sono stati la base di un punto fermo sancito: non è opportuno spostare il Terminal della Stazione Marittima ed occorre lavorare per individuare un percorso alternativo a quello attuale.

Le motivazioni sottostanti alla presa di posizione sono legate principalmente a quattro pre-requisiti fondamentali posseduti oggi dal Terminal di Marittima: accessibilità nautica, accessibilità merci, accessibilità passeggeri ed ancora efficiente connessione con l’aeroporto di Venezia.

A rivelarlo è stato Paolo Costa, Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia che, grazie al supporto di dati elaborati da Cà Foscari e dall’Università di Padova, ha spiegato quanto vale, da un punto di vista economico, il traffico crocieristico a Venezia: l’impatto stimato è di 435 milioni di euro, di cui circa il 90% – 365 milioni – derivante dalle navi di stazza superiore alle 40.000 tonnellate, ovvero quelle unità che non potranno più transitare in futuro, in base al decreto Clini-Passera, per il Canale delle Giudecca.

Per Costa, inoltre, rinunciare a questo traffico equivarrebbe a perdere il 5,4% del Pil locale (se si considera che il Pil del comune di Venezia è circa 6,72 mld), e 6.800 posti di lavoro (su un totale di 7.600 unità complessive del comparto equivalenti al 6.6% dell’ occupazione del comune di Venezia che conta oggi 103000 unità).

Durante il convegno si è inoltre discusso sui progetti alternativi a cui stanno attualmente lavorando Capitaneria di Porto, Magistrato delle Acque, Autorità Portuale e gli enti collegati.

Di questi, il principale prevede la realizzazione di un canale di navigazione a sud dell’Isola della Giudecca; una soluzione che permetterebbe da un lato di non allontanare il traffico crocieristico dal centro storico della città, e che consentirebbe dall’altro di mantenere il Terminal a Marittima, evitando anche interferenze tra traffici passeggeri e merci.

Un’altra soluzione prospettata prevederebbe l’ingresso attraverso la bocca di Malamocco, utilizzando tuttavia una ‘risorsa scarsa’: la navigazione attraverso il Canale Malamocco Marghera attualmente utilizzato dalle navi merci. In questo caso l’interferenza fra traffici merci e passeggeri che si creerebbe lungo il canale avrebbe risvolti tali da penalizzare il traffico merci. Le interferenze sono sopportabili o ovviabili con costi ragionevoli sulla tratta da Malamocco a Fusina. E’ per questo che è stata avanzata anche l’ipotesi prospettica di una nuova stazione marittima a Dogaletto, che però manca delle accessibilità terrestri acquisibili solo nel lungo periodo e con alti costi anche ambientali.

L’alternativa poi di una stazione Marittima a Marghera presenta limiti invalicabili: dimensioni dei canali e dei bacini di evoluzione inadeguati, terminal commerciali già in uso, e soprattutto una importante interferenza fra traffici merci e passeggeri.

Il presidente di Confundistria di Venezia, Luigi Brugnaro, ha infine proposto un’ulteriore possibilità: l’utilizzo del canale delle Trezze Sud che richiede l’allargamento del canale da Fusina fino al bacino di evoluzione 3.

«Il risultato raggiunto nel corso del convegno è che lo spostamento della Marittima è fuori discussione: il porto resterà dov’è. Con il supporto di Confindustria, lavoreremo insieme a Clia (Cruise Lines International Association) con le autorità competenti per trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza e il rispetto ambientale di Venezia» ha dichiarato infine Sandro Trevisanato, presidente di VTP, la società che gestisce il traffico passeggeri del porto di Venezia.

 


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