Magazine Maternità

Tre anni e undici mesi.

Da Mafalda1980 @mafalda1980
Tra un mese esatto sarà il tuo compleanno, amore mio.
Nella mia mente è già tutto pronto, già ti vedo coi tuoi amichetti grandi e piccini.
Se penso a quanto tempo ho buttato nella venerazione del cellulare, in cerca di svago o chissà cosa, quando eri piccola...
Adesso ti rispetto e in tua presenza non lo uso.
Poi leggo articoli contrastanti, come questo e quest'altro, e non me la sento più di autogiustificarmi, perché ormai con te passo solo quattro ore al giorno.
Ti accompagno all'asilo al mattino e visto che quest'anno fai l'orario pieno, fino alle 15:30, non ti vedo fino a quando non esco dal lavoro e vengo a prenderti. Dieci lunghe ore.
I primi giorni mi mancava un po' il fiato, poi mi sono abituata.
Tu non ne hai minimamente risentito, solo mi abbracci un po' più stretta la sera quando mi vedi.
Forse sei solo diventata più forte.
Sono diventata più forte anch'io, perché il conteggio dei minuti insieme non ha la meglio sul nostro rapporto, e perché forse il tanto (da me) bistrattato concetto di quality time non è una stronzata.
Certo, quando capita di avere un giorno libero come venerdì scorso è una pacchia.
Sono venuta a prenderti a scuola alle 12:30, a sorpresa.
Hai deciso tu dove saremmo andate (Gardaland, per la prima volta) e siamo partite.
A breve IlMioAmore inizierà un nuovo lavoro che lo porterà a viaggiare più spesso, ma il rapporto è solido anche con Papino.
Ci fai arrabbiare quando disubbidisci, più che arrabbiatura è delusione perché sei (molto) intelligente, certe volte ci prendi per stanchezza e dire di sì è più facile che fare un estenuante braccio di ferro, ma quando si dice no lo si fa per il tuo bene (ecco, l'ho detto, credevo che non l'avrei mai fatto).
Ci racconti con candore le marachelle che combini, come giocare a volare come Peter Pan e Trilli a pancia in giù sull'altalena, e ci credo che poi ti brontolano :)
Mi piace ascoltarti comporre melodie (non cacofonie, proprio canzoncine) sul clarinetto coi tasti.
Mi piacciono le tue domande su come nascono i bambini.
Mi piace il tuo interesse per la scienza e la religione e il fatto che hai paragonato Gesù a Babbo Natale, perché non li si possono vedere.
Mi piace che nulla (o quasi) ti spaventi. Gli scheletri? "Ma no mamma, sono dei medi, non mi fanno più paula" (Erre ancora non pervenuta).
Mi piace che tu sappia leggere e lo faccia con naturalezza.
Mi piace il fatto che ti senta grande perché non sei più dei piccoli ma dei medi.
Mi piace sentire il tuo respiro che cambia mentre ti addormenti sempre abbracciata a me.
Mi piace guardarti dormire con Boppy e il suo fratello maggiore (i cagnoloni di pezza dell'Ikea) e Attila (è il MIO gatto, sono io la sua padloncina!) in fondo al letto.
Mi piace anche quando dai da mangiare al tuo gatto, apri la bustina di tonno orientale e nel versargliela nella ciotola gliela sgoccioli in capo, così che Attilino diventi "il gatto dalla testa tonnata". Si sente che ti piacciono gli Elio.
A breve daremo via i mobili della tua prima cameretta per fare spazio a un nuovo armadio e a un po' d'ordine, ché camera tua ormai sembra un magazzino.
Mi verrà il magone, lo so già, ma il tempo passa e le esigenze cambiano, gli oggetti sono solo "roba" anche se ci suscitano tante emozioni.
Mi domando cosa ricorderai quando avrai la mia età, perché io ricordo tanto dei miei tre-quattro anni.
Te lo chiederò, e forse ti parlerò come nel libriccino che non posso più leggere per quante lacrime mi ha fatto versare.

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