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Tre donne dietro il successo delle Patacche

Creato il 12 maggio 2014 da Firenzepuntog

le pataccheSi chiamano Patacche ma sono tutt’altro che oggetti senza valore. Dietro questa parola usata per indicare la figura femminile e più banalmente le monete “farlocche” si nasconde il progetto di tre donne colte e ironiche. Sono due architetti e un’illustratrice che hanno realizzato la loro linea di anelli, in vetro di Murano: il simbolo stesso della fedeltà si propone in una veste più sbarazzina e piena di personalità. Tutto nel segno del made in Italy.
Ogni patacca ha la sua storia, si caratterizza per forma, colore, nome scientifico in latino e soprannome: uccelli, elefanti, ippopotami, maiali e rane alcuni dei soggetti rappresentati. Ogni anello, realizzato tra un maestro vetraio in tre formati per calzare ogni mano, ha la sua casetta-nido.
C’è la versione da mignolo, i Marmelìn per il dito più autonomo ed eccentrico della mano. Non semplici anelli ma animali da compagnia a cui affezionarsi e da portare sempre con sé.
Ogni patacca è un pezzo unico con due particolarità:  il muso della patacca è sempre rivolto verso gli occhi della persona che indossa l’anello; se posate la Patacca, si girerà a pancia in su come un cane che si voglia far accarezzare. Più affezionate di così.


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