E’ passato un po’ di tempo, dunque rinfreschiamoci un po’ la memoria. Siamo partiti con una manciata di protoni tirati fuori da una bomboletta di idrogeno; li abbiamo accelerati un po’ in tratti rettilinei, dopodiché abbiamo deciso di farli circolare dentro degli anelli per poter ripetere questa accelerazione un numero sufficiente di volte; per salire fino all’energia che ci interessa, abbiamo messo insieme svariati acceleratori in catena, dal primo LINAC fino a LHC; abbiamo infine scoperto che quest’ultimo è la combinazione di due acceleratori che corrono in parallelo, che si incrociano per permettere le collisioni tra i fasci al centro dei quattro. Per completare questo primo abbozzo dei meccanismi di funzionamento di LHC, vorrei accompagnarvi ancora attraverso due aspetti: da una parte, dirvi come sono strutturati i fasci di LHC, e come questa struttura influenzi il modo e il ritmo a cui avvengono le collisioni. Dall’altra, per concludere, darvi un’idea di come si ferma un fascio di LHC, tutte le volte che questo sia necessario. Cominciamo dalla struttura dei fasci, e riserviamo allo stop dei fasci la prossima puntata.
Continua… (Borborigmi di un fisico renitente)