Niente carrozze? Niente biglietto! #iononcisto
Nella giornata del 27 novembre, il Collettivo Autonomo Studentesco ha deciso di dar luogo a un'assemblea pubblica in stazione dei treni. In seguito alle giornate di rilancio dell'assemblea del 25 e 26 Novembre, si è vista una buona partecipazione dai pendolari che giornalmente si trovano costretti a subire le condizioni inaccettabili di quello che dovrebbe essere un trasporto pubblico.
L'assemblea, tenutasi verso le due del pomeriggio, viene alimentata dal malumore dei pendolari, in particolare degli studenti, che usufruiscono della tratta Cremona-Mantova: a fronte di una raccolta firme e di un marginale miglioramento visto nella settimana successiva ad essa, si è manifestata una regressione, con un ulteriore peggioramento delle condizioni di viaggio.
Questa assemblea è stata ritenuta necessaria per esprimere il proprio dissenso riguardo al servizio scadente, sottolineando anche la condizione per cui tutti coloro che sono obbligati ad utilizzare i trasporti si trovano a subire costi insostenibili e in continua crescita. Il momento di confronto si è protratto all'interno del treno stesso, arrivando a una decisione collettiva: verrà praticato il rifiuto del pagamento del biglietto, facendo fronte comune e portando avanti la protesta.
Rivendichiamo un trasporto dignitoso per tutti e tutte, e non ci fermeremo finché non l'avremo ottenuto! #iononcisto
Finalemte qualcuno che, dopo aver subito un danno, non si mette a discutere e mediare con chi l'ha provocato. È l'intero sistema ferroviario regionale che almeno da vent'anni si è trasformato in una fabbrica di ritardi, guasti, disagi, disservizi e costi. Le isituzioni reagiscono con il solito tavolo di confronto, l'interrogazione, la protesta e non ottengono risultati. Nel frattempo gli studenti non hanno altri mezzi e pagano. Una volta pagato il biglietto, il servizio è un disastro. Il diritto viene dunque violato da Trenord, non dalle vittime del disservizio.
Quel che è peggio è che il diritto di atudiare viene negato dalla violazione del diritto a una mobilità funzionale e accessibile. Una reazione percepibile dal gestore a questo punto è normale.