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Trento. Sit-in e manifestazioni contro l’apertura della prima sede cittadina di Casa Pound

Creato il 09 novembre 2013 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

di Giacomo Dolzani -

interviste a Jacopo Zannini (Sel) e Anna Irma Battino (CSO Bruno)

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Il 9 novembre 2013 è stata inaugurata a Trento sud la prima sede di Casa Pound della città, fatto che ha causato molti malumori, soprattutto negli ambienti delle associazioni anarchiche ed antifasciste, ma hanno manifestato il loro dissenso anche partiti come Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, alcuni esponenti del PD; si sono opposti i sindacati: dalla Cgil a Cisl e Uil, le associazioni per i diritti delle persone omosessuali come Arcigay ed Arcilesbica, le organizzazioni degli studenti universitari come l’UDU, riunitisi tutti insieme, la mattina del giorno dell’inaugurazione, per un sit-in in centro città col fine di protestare contro l’apertura della sede di quella che definiscono un’associazione in tutto e per tutto fascista.
Tra questi era presente Jacopo Zannini, responsabile della comunicazione del circolo trentino del partito di Vendola, che dichiara: “Noi di SEL pensiamo che questo movimento sia il simbolo della deriva che sta vivendo il nostro Paese, stiamo tornando indietro sia in termini economici che culturali con il ritorno a certe ideologie. Siamo contrari al fascismo e pensiamo che un gruppo che si definisce ‘fascista del terzo millennio’ non debba trovare spazio né a Trento né nel resto della provincia.
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Le persone sono libere di pensarla come vogliono ma esiste un reato che si chiama ‘apologia di fascismo’ che è presente nella nostra Costituzione; un locale che fa riferimento a persone che sostengono di ispirarsi a Mussolini non deve aprire nella nostra città, perché porterà avanti una cultura che inciterà le persone a compiere reati, favorirà una visione che produce odio nei confronti del diverso; consideriamo Casa Pound degli ‘imprenditori dell’odio’.

Vengono mandati avanti dei giovani di vent’anni ma, dietro, ci sono persone più anziane che vengono dal fascismo e dal neofascismo degli anni ’90 che si sono ripulite l’immagine, tra loro anche membri di partiti. Gianluca Iannone stesso viene da posizioni di estrema destra, sono solo dei naziskin che si sono ripuliti la faccia.
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Io personalmente sono non-violento quindi combatto solo con la forza della cultura; noi in quanto SEL, siamo per una manifestazione pacifica, però chiediamo con forza al sindaco (Alessandro Andreatta – PD ndr.) di non permettere che attecchisca questo tipo di cultura fascista nella nostra città.

Dobbiamo isolare queste realtà con la non-violenza, l’antifascismo ed il rispetto per la nostra Repubblica, perché possono nascere e svilupparsi ovunque, soprattutto ora che siamo in un momento di crisi e le persone, disperate, si attaccano anche agli ideali del passato. Invitiamo anche tutti gli antifascisti a non cercare lo scontro ma ad isolare queste realtà e guardare avanti, in modo che queste possano finire in un ‘macero’ di una storia che è passata.
Il pomeriggio ha invece sfilato per le strade della città un corteo a cui è stata invitata tutta la cittadinanza, al quale hanno partecipato anche membri di Rifondazione con bandiere di partito e vessilli della pace, promosso dal Centro Sociale Bruno, associazione che raccoglie attivisti dell’area antagonista di sinistra; tra gli organizzatori c’era Anna Irma Battino la quale afferma: “abbiamo lanciato questa mobilitazione, cercando di coinvolgere tutta la cittadinanza, per manifestare la nostra contrarietà all’apertura della sede di Casa Pound. Pensiamo infatti che a Trento, come in qualsiasi altro posto, non ci sia spazio per l’agibilità politica e sociale di un ente come quello, non dimentichiamoci infatti che si dichiarano apertamente i ‘nuovi fascisti del terzo millennio’. Svolgono la loro attività anche entrando nell’associazionismo ed appoggiandosi ad organizzazioni come Asso di Cuori, L’Uomo Libero o La Torre per poi applicare la loro violenza squadrista che, anche a Trento, si è vista in più occasioni: la minaccia da parte di attivisti di Blocco Studentesco di alcuni studenti durante i volantinaggi alle scuole superiori, come è successo ad esempio l’anno scorso all’Istituto Tecnico Industriale, oppure il pestaggio ai danni di due ragazzi quando sempre Blocco Studentesco presentò la sua lista per le elezioni all’università; ricordiamo anche che lunedì, il giorno in cui è stata lanciata l’idea di questo corteo, un altro simpatizzante del Bruno, che si era recato in questura per faccende personali, è stato aggredito proprio da due militanti di Casa Pound. Il loro modo di agire è questo, squadrista e violento: aggressioni fisiche, non solo verbali, e sempre in superiorità numerica.”.
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Alla domanda relativa all’occupazione abusiva dello stabile in cui ha sede il centro sociale, al contrario di quella dei militanti di CPI il cui affitto è pagato regolarmente, risponde che questo fatto che vien loro contestato l’ha fatta “abbastanza sorridere”, spiegando che molti edifici pubblici sono al momento sfitti ed inutilizzati e prosegue: “i fascisti (Casa Pound ndr.) ci hanno rinfacciato che noi occupiamo uno stabile illegalmente mentre la gente viene sfrattata ma io penso che a Trento ci sia un grave problema relativo alle case; infatti, nel momento in cui l’ITEA (Istituto Trentino Edilizia Abitativa ndr.), che dovrebbe fornire case a tasso agevolato alle famiglie bisognose, viene meno alla sua funzione mettendo le case all’asta, privatizzando uno spazio pubblico, noi saremmo i primi ad aiutare la persone ad occupare questi appartamenti e a riappropriarsi di un bene primario come la casa.
Noi abbiamo occupato uno stabile inutilizzato semplicemente perché alla nostra città serviva un nuovo spazio di aggregazione, anche non solo giovanile, ma che riuscisse a dare voce ad una serie di iniziative culturali, politiche e sociali che, in caso contrario, a Trento non ci sarebbero state.”.



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